Turri ricomincia da Zero

L’azienda fondata nel 1925 ha recentemente innescato un processo di trasformazione radicale per cambiare identità nel profondo e avvicinarsi a uno stile sempre più moderno. Come dichiara espressamente Zero, la nuova collezione di Andrea Bonini

La recente strategia di rinnovamento concertata da Andrea Turri ha investito tutti gli asset dell’azienda. Appena rinnovati il logo, reinterpretato dando maggiore rilievo alla funzione nominale accompagnata dal pay off ‘The Italian way to beauty’ che esplicitamente dichiara la missione dell’azienda, e il flagship in via Borgospesso a Milano, completamente riprogettato da Andrea Bonini con un concept mutuato da uno store di moda o da una galleria d’arte e un allestimento che mette in risalto non solo le collezioni ma soprattutto l’identità più contemporanea di prodotto e di azienda Made in Italy.

Entrance, stand di Turri
Entrance, stand di Turri al Salone del Mobile.Milano

Un cambiamento profondo che tuttavia non smentisce un lungo percorso di eccellenza italiana iniziato nel 1925 e che ora capitalizza l’esperienza per prendere nuove direzioni, come la collaborazione con Daniel Libeskind, che ha disegnato la scrivania per ufficio Edge appena presentata e l’architettonico spazio espositivo al Salone del Mobile, o come il sodalizio con Andrea Bonini che ha concretizzato il nuovo corso in linee di arredi decisamente più moderne, ad esempio l’ultima collezione Zero, come ci spiega in questa nostra conversazione.

Collezione Zero, Turri
Collezione Zero

Zero di nome e di fatto per la nuova collezione?
Si, corona un percorso cominciato insieme all’azienda cinque anni fa con una linea che introduceva un primo cambiamento. Di anno in anno ogni collezione è cambiata sempre di più, e siamo arrivati quest’anno con una collezione chiamata Zero, proprio per dare il segno che siamo cambiati, che stiamo ripartendo da un punto zero, raffinato ed equilibrato. Scomparsi gli elementi decorativi, ora è il dettaglio stesso che diventa decoro, ad esempio un disegno geometrico. Con materiali nuovi e pulizia formale l’ispirazione principale arriva dal mondo dell’architettura e del design cinese e giapponese. E, come per altre collezioni, ho inserito anche alcuni stilemi che rimandano ai maestri italiani del design, come Carlo Scarpa o Vittoriano Viganò. È tutto sovra disegnato, non si disegna il mobile, si disegnano i dettagli del mobile e poi si crea il tutto.

È partito quindi da linee essenziali e architettoniche per mettere una firma?
L’intera gamma ha un disegno architettonico, entriamo in un nuovo lusso contemporaneo, minimale ma ricco di dettagli, di lavorazioni e tecnicismi complessi, ed è quello che il mercato ci chiede. Inoltre è tutto sartoriale, nei materiali, nei colori, nelle dimensioni, nelle forme, anche perché Turri ha la giusta dimensione. Ha i numeri da industria ma conserva l’approccio artigianale con una produzione tutta interna.

Vine di Frank Jiang
Vine di Frank Jiang

Ogni collezione, oltre alla Zero anche la Milano di SBGA | Blengini Ghirardelli e la Vine di Frank Jiang, immaginano un ‘mondo’ Turri proponendo ambienti completi, non solo complementi di arredo.
Offriamo al cliente un pacchetto completo per l’abitare, sempre declinato in interi ambienti living, dining e sleeping, ma anche negli accessori, come tappeti, oggetti, tessuti, tutto firmato Turri e tutto prodotto internamente. La produzione dell’azienda è infatti suddivisa in settori specializzati di pelletteria, falegnameria, lucidatura, lavorazione metalli. Alcune collezioni comprendono anche la zona ufficio, e quest’anno abbiamo avuto l’onore di lavorare con Daniel Libeskind che ha progettato per noi la scrivania Edge.

Com’è iniziato il suo rapporto di collaborazione?
Andrea Turri ha creduto in me, anche se a 33 anni ero all’inizio della mia carriera professionale, ed è stata una sfida per entrambi. Fortunatamente la prima collezione che ho disegnato è diventata un best seller, da lì abbiamo iniziato a lavorare insieme. Ora sono 5 collezioni complete, dagli imbottiti alle lampade, dalla falegnameria ai tappeti, all’oggettistica.
Abbiamo fatto un grande lavoro di ricerca sui materiali, con marmi particolari e preziosi, tessuti pregiati, laccature speciali in colori nuovi, metalli con finiture chiare e scure, ad esempio una sorta di nichel satinato, ne oro ne acciaio.

Scrivania Edge by Daniel Libeskind
Scrivania Edge by Daniel Libeskind