L’architetto è un regista

Letteralmente ‘network of architecture’, noa* cambia i connotati alla progettazione, capitanato dal duo altoatesino Rungger & Rier che dirige una rete di risorse specializzate secondo l’esigenza, esplora metodi interdisciplinari in continuo mutamento, tiene saldi etica e genius loci. Risultato: ogni progetto è unico e irripetibile

Quello di Lukas Rungger Stefan Rier, fondatori di noa*, è un approccio all’architettura che rompe gli schemi. A cominciare dal gruppo di lavoro: una rete di esperti in perenne movimento che si forma e si modifica secondo le necessità dei progetti. Loro, ben lontani dall’autoreferenzialità, dallo studio di Bolzano aperto 4 anni fa, curano la regia di un progetto corale mai uguale a se stesso.

“Il gruppo di lavoro varia di continuo – raccontano -, serve a confrontarsi con sfide interdisciplinari e a trovare soluzioni innovative. noa* viene concepito come un palcoscenico per architetti, interior designer, grafici, stilisti ma anche musicisti e storici, per usufruire in maniera dinamica di risorse specializzate e competenti nei diversi campi. noa* forma il cuore della stessa rete creativa e gestisce il trasferimento d’informazioni tra i vari settori operativi che ruotano attorno ad al tema centrale dell’architettura.

Lukas Rungger and Stefan Rier, founder of noa*, ©MadsMogensen
Lukas Rungger and Stefan Rier, founder of noa*, ©MadsMogensen

Musicisti?
Lavorando principalmente nel campo dell’hotellerie, ci si trova a progettare spazi comuni che, a volte, si trasformano in veri e propri club con palchi per musica dal vivo. In questo caso, conoscere le esigenze dei musicisti è importante per sviluppare spazi che valorizzino al massimo l’acustica e la presenza scenica. Sono dettagli che fanno la differenza nella progettazione e ne innalzano il livello e la qualità.

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Chalet Zallinger, project by noa*, ©Alex Filz

Etica, responsabilità, sostenibilità sono le basi della vostra progettualità che tocca anche il recupero paesaggistico. Quale nuovo modello di vita aspirate a creare?
Non potrebbe essere altrimenti vivendo in Südtirol, con le vette riconosciute Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Viene naturale affrontare ogni progetto con la consapevolezza di valorizzare al massimo il territorio senza offenderlo. Questo non vuol dire realizzare spazi noiosi e classici, ma anzi rappresenta ogni volta una nuova sfida per portare innovazione, cercando di coniugare ‘saperi’ e tecniche costruttive antiche con materiali, forme e concetti moderni. Questo modello di progettazione architettonica porta allo sviluppo di una vita connessa con la natura, che interagisce con essa e ne trae il maggior beneficio possibile.

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Chalet Zallinger, project by noa*, ©Alex Filz

Che sensazione volete suscitare in chi vive le vostre architetture?
Miriamo prima di tutto a rendere reali le storie che si immaginano i nostri clienti.

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Hotel Silena, project by noa*, ©Alex Filz

Come riuscite a far convivere aspetto urbano e rurale?
Il contatto consapevole con il paesaggio in cui costruiamo è uno dei punti principali per noa*. Esplorare il genius loci, analizzare l’anima del luogo, la scelta dei materiali, la riduzione all’essenza dell’edificio: sono i punti di riferimento che formano la filosofia e la metodologia noa*. 
Il progetto è visto come percorso di conoscenza di forme, dettagli, metodi costruttivi storici e contemporanei. La qualità arriva attraverso il vaglio della storia e della cultura architettonica, dal confronto tra tradizione e innovazione. Ci prendiamo tempo per comprendere il luogo dove verrà costruito il progetto, percepirne l’atmosfera, coinvolgersi nelle circostanze locali, questo completa la ricerca per poi iniziare a pensare, pianificare e progettare.

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Hotel Silena, project by noa*, ©Alex Filz

Cosa intendete con il concetto di ‘emergence’?
noa* mira al valore del tutto piuttosto che alla somma dei singoli elementi, una strategia olistica è fondamentale, per questo consultiamo gli esperti del team e del network. Così la classica progettazione diventa più complessa, ricca e intensa.

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Hotel Seehof, project by noa*, ©Alex Filz

Le vostre realizzazioni hanno sempre effetti suggestivi. Conseguenza del processo creativo?
Per l’hotel Gloriette, ad esempio, noa* ha utilizzato come elemento cardine una delle forme architettoniche più affascinanti, l’arco, elevandolo al massimo e ricercando l’unione tra funzione ed estetica. Molte volte, la suggestione si manifesta attraverso il mimetismo con il contesto circostante. Come per la facciata dell’hotel Silena, che si integra con la palude sulla quale sorge e con la montagna che è alle spalle attraverso pannelli tagliati a laser in metallo, seguendo un disegno che richiama i rami degli alberi, il tutto in colore scuro per nascondere ancora di più la costruzione. Per gli chalet dell’hotel Zallinger, abbiamo portato i vecchi metodi di costruzione dei rifugi alpini in una dimensione moderna e utilizzato l’incastro delle assi di legno per le facciate. Ed anche in Seehof abbiamo mimetizzato la struttura con il lago su cui si eleva, utilizzando in questo caso legno e colorazioni dalle sfumature lacustri come tortora, grigio e beige, per rendere l’architettura un prolungamento della superficie del lago stesso.

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Hotel Seehof, project by noa*, ©Alex Filz

Anche gli interni sono concepiti con lo stesso criterio di tradizione e modernità.
Puntiamo sempre a creare un legame tra esterno ed interno, tra classico e moderno. Questo è possibile analizzando la storia, la tradizione, gli usi e i costumi di chi abitava quei posti nel passato, per poi trasformarlo in chiave contemporanea in fase di progettazione. Creiamo abbinamenti che sono sempre un mix fra tradizione e contemporaneità, che sia questo in termini di materiali, tessuti oppure disegni o metodi costruttivi.

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Hotel Zallinger, project by noa*, ©Alex Filz

Un commento su Seehof che ha recentemente vinto l’Ahead Europe Award 2018 nella categoria ‘spa & wellness’ ed è arrivato al 4° posto al Ahead Global Award 2019.
È stato un enorme onore e motivo di soddisfazione, ma è stato ancora più soddisfacente aver vinto sia lo Europe che il Global Ahead Award nella categoria ‘Guestrooms’ con il progetto Zallinger. Un grande traguardo aver avuto la possibilità di competere con progetti di altissimo livello presenti in gara. Vincere ha confermato la qualità dell’approccio progettuale di noa* e induce il team a spingersi oltre i confini e limiti ogni volta di più. La vittoria è una grande ricompensa per i molti sforzi fatti e dà grande motivazione all’intera squadra.

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Hotel Seehof, project by noa*, ©Alex Filz