Dietro un’azienda c’è sempre molto più di ciò che appare. C’è una storia, un valore umano, una filosofia, una prospettiva. Dietro Listone Giordano, brand del Gruppo Margaritelli, c’è questo e molto altro: una cultura che si è trasformata in prodotto, un legame con il territorio che è diventato progresso.
Passando attraverso tre secoli e quattro generazioni, la famiglia Margaritelli ha intimamente legato il proprio nome e la propria attività a un materiale, il legno, dimostrando una straordinaria capacità di adattamento in relazione agli eventi contingenti e di spirito di innovazione, mosso da autentica passione per la ricerca. E se dalla naturalità del legno prende vita l’azienda, alla sostenibilità e tutela dell’ambiente essa guarda costantemente, in ogni aspetto del ciclo produttivo e oltre.

Per conoscere a fondo questa realtà siamo stati a Miralduolo, frazione di Torgiano (Perugia), direttamente nel cuore dell’Italia nonché nel cuore pulsante dell’azienda.

 

Anima produttiva

 

È infatti nel cuore dell’Umbria, tra verdi colline e vigneti biologici, che sono immersi gli stabilimenti in cui nasce Listone Giordano, perfettamente integrati con la natura circostante (secondo un progetto di ABDR Architetti Associati), considerati oggi un modello di riferimento per automazione di impianti e valori organizzativi. Qui si conclude – attraverso fasi di lavorazioni tecnologicamente più sofisticate – il ciclo produttivo delle numerose proposte di parquet del brand, ripartite in tre collezioni:

Classica (comprendente 15 linee differenti, ma accomunate dai grandi formati, le numerose tonalità di colore del Rovere certificato, le finiture naturali e gli schemi di posa personalizzabili); Atelier, che attinge dalle tecniche della tradizione artigianale per realizzare prodotti ogni volta unici; Natural Genius, che affida alla creatività di cinque talenti nei settori dell’architettura, del design e della grafica – Michele De Lucchi, Patricia Urquiola, Matteo Nunziati, Daniele Lago e Marco Tortoioli Ricci – l’interpretazione contemporanea dei pavimenti in legno, per commistioni inedite di diversi materiali, finiture, geometrie ed effetti di luce.  

Ma è nello stabilimento Margaritelli di Fontaines (realizzato nel cuore della Borgogna nel 1961) che inizia la lavorazione del legno, dove viene curata la selezione della materia prima nel più scrupoloso rispetto della normativa francese sulla gestione ecologica e rinnovabile della foresta (attraverso un ciclo integrato che abbraccia un periodo di circa 180 anni); con la sua capacità produttiva di oltre 60 mila metri cubi annui si configura come delle più grandi e moderne realtà industriali di prima trasformazione dei legni duri a livello mondiale.

Anima green

Proprio dalla Francia la famiglia Margaritelli ha appreso i segreti di una selvicoltura di tradizione millenaria. Ogni albero è censito, coltivato, tagliato una volta giunto a maturazione e quindi sistematicamente riforestato. Con il medesimo spirito, Listone Giordano nel 1999 si è reso fautore della più importante opera di riforestazione italiana di latifoglie, nella città di Pieve: 25.000 nuove piante di Rovere in un territorio di oltre 150 ettari. Espressione di lungimiranza che va oltre il ‘qui ed ora’, tale impegno forestale diretto trova un affine approccio nella lavorazione del prodotto finito, che mira alla massima durabilità (con i suoi 5 millimetri di spessore, lo strato superiore di Listone Giordano è rilevigabile, e dunque rinnovabile, permette una durata del pavimento in legno di oltre 100 anni); tutti i prodotti complementari impiegati sono assolutamente ecologici, atossici e inodori, ma le proprietà del parquet Listone Giordano vanno oltre: migliora l’efficienza termica, bilancia l’umidità degli ambienti, evita l’accumulo di cariche elettrostatiche e, grazie alla totale assenza di solventi ed emissioni nocive nelle colle e nelle vernici utilizzate, crea naturali condizioni di vita sana.
Il pavimento in legno diventa così una vera “promessa di benessere”, in un’ottica sempre più assimilabile alla ‘wood therapy.

Anima innovativa

Rivoluzione che cambiò definitivamente le sorti dell’azienda – ma più in generale anche le sorti del parquet tradizionale – fu la creazione di uno speciale supporto in multistrato di betulla – brevettato nel 1984 dal prof. Guglielmo Giordano – che, unitamente alle incisioni trasversali e agli incastri micrometrici, rende il parquet stabile nel tempo e indeformabile a vita. Questo il segreto delle superfici Listone Giordano. Si aprì così la strada ai pavimenti in legno in grandi formati e spessori contenuti, ai pavimenti riscaldati e all’inserimento del parquet in ambienti difficili come cucina e bagno.

Ma la storia del brand e dell’azienda è costellata di costanti intuizioni che ne hanno deviato il corso verso sorprendenti traguardi. Già alle origini, quando Fernando Margaritelli orientò l’attività originaria – specializzata nella produzione di utensili meccanici per l’agricoltura e le lavorazioni forestali, avviata nel 1870 da Eugenio Margaritelli – al settore delle lavorazioni forestali e trasformazione del legno; con la crisi del periodo bellico, la specializzazione dell’azienda nella lavorazione del legno fu messa a disposizione della produzione su scala industriale di traverse ferroviarie in legno per le Ferrovie dello Stato (attività oggi portata avanti dal Gruppo Margaritelli con la produzione di traverse in cemento armato omologate per l’Alta Velocità). Era il 1945. A seguito del brevetto di Giordano e la creazione del marchio, il focus primario divenne il parquet, a cui furono dedicate ricerca, tecnologia e sperimentazione per la creazione di prodotti sempre più performanti; tra questi la nuova Collezione Outdoor.

Sulla scia dell’innovazione si inserisce il progetto Natural Genius, sfociato in una recente installazione che abbraccia natura, tecnologia e arte: nella foresta di Città della Pieve la famiglia Margaritelli ha concesso al Sound Artist Federico Ortica di trasformare il bosco in un originale palcoscenico per un’inedita installazione sonora multisensoriale, “ResonaTrees”, frutto di un lavoro di ricerca durato sei mesi dove gli alberi della foresta di Piegaro sono diventati lo strumento di diffusione con cui produrre una forma di comunicazione bioacustica.

Anima culturale

L’amore per il legno è il fil rouge che unisce i molteplici campi d’azione dell’azienda. Un impegno e una dedizione che culmina in un’attività di mecenatismo e culturale, concretizzatesi nella Fondazione Guglielmo Giordano. Nata nel 2000 a Perugia, la Fondazione promuove quindi studi e ricerche di carattere storico e tecnologico sulla materia legno e parimenti interagisce con il mondo dell’arte attraverso la proposizione di seminari, convegni, grandi eventi espositivi e pubblicazioni sulle più significative espressioni artistiche del passato e del contemporaneo.

Tra le maggiori ‘conquiste’ della Fondazione, la riscoperta dell’opera Il Bambin Gesù nella Mani del Pinturicchio, e la recente ricerca ad opera di Andrea Margaritelli – Direttore della Fondazione Guglielmo Giordano nonché Direttore Marketing di Listone Giordano – che ha portato alla luce la vera quanto misteriosa storia di Thadea, la figlia segreta di Carlo V, divenuta una pubblicazione edita dalla Fondazione.

Anima vitivinicola

 

L’ultima, ma non meno importante espressione della passione per la propria terra della famiglia Margaritelli.
In pochi sanno che negli anni ’50 Fernando Margaritelli decise di ritirarsi dall’attività imprenditoriale e dedicarsi alla coltivazione della, vite per produrre vino per sé e per la famiglia. Da qui prese le mosse ciò he nel 2000 fu trasformato nell’azienda vitivinicola Terre Margaritelli, con il reimpianto della vigna, le prime vinificazioni e il passaggio al biologico. 60 ettari sviluppati su una collina di Miralduolo, a pochi passi dall’azienda.

E di nuovo, il legame con il legno si manifesta anche in questo settore, che non manca di attenzione verso tale materia prima: le barriques utilizzate sono realizzate esclusivamente in rovere proveniente dalla foresta di Bertrange, in Borgogna, che si caratterizza per un profilo molto delicato con note balsamiche fresche e mai coprente del frutto.