iDogi Awards sempre più global

Nell’anno del suo 50° anniversario, iDogi propone la quarta edizione del contest internazionale che ha visto premiati progetti di interior provenienti da tutte le latitudini e sottolineato l’attualità dello stile classico

Nella cornice di Palazzo Vendramin Calergi a Venezia, sede del Casinò, si è tenuta la premiazione de iDogi Awards. Il premio è promosso e organizzato da iDogi azienda specializzata in lampadari oversize di lusso che quest’anno taglia il traguardo del mezzo secolo di vita. Tre le categorie di progetti proposte (residenziale sotto i 1000 mq, residenziale sopra i 1000 mq e hotel) e un fil rouge: la valorizzazione dello stile classico nell’interior.

Una giuria brillante e ben assortita, coordinata dalla pluri premiata interior designer londinese Vanessa Brady (di casa ormai essendo stata in giuria anche lo scorso anno), ha selezionato le numerose proposte inviate da professionisti di tutto il mondo, segno di una sempre più crescente presenza del brand veneziano fuori dai confini nazionali (il 95% del fatturato è realizzato all’estero) e, occorre sottolineare ancora, la forte e radicata “voglia di classico” che sostiene un settore che normalmente lavora sotto traccia e con conseguente scarsa visibilità mediatica.

iDOGI Awards 2018
iDOGI Awards 2018

La composizione della giuria di questa edizione de iDogi Awards ha visto la presenza di Daniela Rossi Cattaneo, storica interior designer milanese dalla conclamata autorevolezza internazionale, Tom Marquardt di Chicago, Antonio Alizzi, italiano ma residente a Mosca e Carlo Beltramelli, architetto vicentino con progetti firmati in tutto il mondo e una dichiarata vocazione per il tailor made.

Un mix perfetto per anagrafe, competenze e provenienza geografica che ha avuto anche alcuni momenti di franco confronto durante le sessioni di lavoro per la selezione dei progetti da premiare.

Il parterre dei progetti finalisti ha visto firme provenienti da Italia, Russia, Giappone, India, Principato di Monaco, Emirati Arabi, Cina, Indonesia, Usa e Gran Bretagna e sono questi ultimi ad aver conquistato i tre premi più importanti. Alex Kravetz, titolare dell’omonimo studio nel Surrey ha conquistato la giuria con il progetto dell’hotel Imperial di Vienna, dello scozzese di Londra Alan Crawford il progetto vincitore del premio per il residenziale sotto i 1000 mq e dell’americana (ma di origini irachene) fondatrice dello Studio Dahlia Design quello sopra i 1000 mq.

Due menzioni speciali sono state conquistate de progettisti del Far East: il giapponese Makoto Yamaguchi ha colpito per la sua capacità di armonizzare la tradizione con il futuro e lo studio indonesiano Vivianne Faye per un riuscito concept che univa oriente e occidente.

La summa di questa edizione de iDogi Awards è sicuramente la commistione e il contagio tra etnie e provenienze differenti e il “costante bisogno di connessione” che il mondo dell’interior ha ormai metabolizzato e che se da una parte contribuisce allo stress quotidiano da imput, dall’altra offre in tempo reale grandi opportunità di scelta.

iDOGIAwards2018_Venice, Cà Vendramin Calergi_President Domenico Caminiti with founder (mother) and daughter
iDOGI Awards2018, Cà Vendramin Calergi, Presidente Domenico Caminiti con fondatore (madre) e figlia

iDogi è un’azienda in crescita esponenziale nel settore dell’illuminazione luxury oversize, con una prima linea progettuale e commerciale molto attrezzata e un team al femminile omogeneo e solidale pronto a rispondere 24/7 e con altrettanta energia all’inesauribile onda creativa del suo presidente Domenico Caminiti.