Habitare alle ‘radici’

Dal 12 al 17 settembre Helsinki è stata la capitale mondiale dell’arredamento. Il tema ‘Roots’ ha permesso ai visitatori di entrare in confidenza con la cultura finlandese

Il profumo. Entrando al Messukeskus, il centro fieristico che ha ospitato l’edizione 2018 di Habitare, dal 12 al 17 settembre, si è colti immediatamente dall’odore del legno. Vero e autentico, proprio come l’obiettivo che si erano prefissati i curatori con il tema Roots. Una riscoperta di valori – intesi come radici – legati al territorio, riuscita attraverso l’amore, la passione e la lavorazione di questo materiale che per i finns è molto più del semplice legno. Lo ha avvertito anche Cara McCarty, direttrice e curatrice del prestigioso museo americano Cooper Hewitt, ospite e chiamata a valutare i migliori progetti presenti alla fiera dell’arredamento: “Probabilmente ho visto più legno qui che durante tutto l’anno”.

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Habitare, Talent shop

Radici sì, ma con sguardo al futuro. La visita al Block young designers è stata arricchita dalle mostre Protoshop, dove sono state presentate 12 idee di prodotto, e Talentshop che ha presentato al mondo quattro promettenti designer finlandesi, Teemu Perttunen, Hanna-Kaisa Korolainen, Teemu Salonen e Hanna Särökaari. Alla base di tutti i progetti c’è un pensiero che deriva dall’artigianalità, nonostante avessero differenti finalità.

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Habitare 2018, Potoshop

Attraverso la semplice equazione colore-felicità, l’area Signals ha proposto la visione di un nuovo Rinascimento che ha come fondamenta la passione e il coraggio. Helsinki, infatti, sta vivendo un ritorno di fiamma per arte e cultura e molti designer hanno deciso di puntare sullo sviluppo sostenibile. Il resto lo fanno, appunto, colori vivaci, stampe a fiori e arredi in legno che delineano lo stile finlandese, riconoscibile in tutte le aree di Habitare.

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Signals, foto di Martti Jarvi

La fiera inserita nella Helsinki Design week ha presentato altre due aree. Tra le luci soffuse spunta Habitare Pro chiamata a esplorare il rapporto tra architettura, illuminazione e interior design. Habitare Kids, infine, è l’area dedicata alla riscoperta del bambino che si trova dentro ognuno di noi: un’esperienza ludica su un lungo biscione-divano che ha permesso di staccare la spina dagli ‘affari dei grandi’ per qualche istante.
“Il regno di Caterpillar”, emerso dal tema delle radici di Habitare, è stato concepito dall’artista e graphic designer Janine Rewell e dal designer Aino Heikkinen per spiegare anche ai più piccoli le diversità della natura e della vita sotto la superficie.

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Habitare 2018, Habi Kids
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Cara McCarty, foto di Matt Flynn