London Design Festival 2018: il best of in 10 punti

Il meglio della settimana londinese secondo noi, una guida alla scelta nel frenetico tamtam di eventi che anima la capitale inglese

London Design Festival 2018: una miriade di eventi, migliaia di aziende espositrici che presentano nuovi prodotti, installazioni in giro per la città, pop-up store, percorsi interattivi e immersivi, musei aperti, performance, talk, workshop e dibattiti. Londra in occasione del London Design Festival fa ballare il pubblico al ritmo della creatività. Impossibile vedere tutto. Ecco il best of secondo noi, con una selezione di 10 tappe da non perdere.

La top ten del London Design Festival 2018

1. Una delle installazioni che ha divertito il pubblico è sicuramente MultiPly, nell’ingresso principale del Victoria&Albert museum, visitabile fino al primo ottobre. Un megapadiglione in tulipier americano lamellare, alto nove metri e su più livelli, visitabile e percorribile come un labirinto, realizzato dall’American Hardwood Export Council con Waugh Thistleton Architects e ARUP. Una serie di spazi interconnessi che si sovrappongono e si intrecciano, con scale, corridoi e spazi aperti. La struttura tridimensionale è stata ideata come un sistema flessibile, facile da montare, smontare e rimontare grazie alle parti in kit. “L’ambizione principale di questo progetto è quella di discutere pubblicamente su come poter affrontare le sfide ambientali attraverso una costruzione innovativa e conveniente”, afferma Andrew Waugh, co-fondatore di Waugh Thistleton Architects. “Siamo a un punto di crisi sia in termini di abitazioni che di emissioni di CO2, e riteniamo che la costruzione attraverso l’utilizzo di un materiale versatile e sostenibile come il tulipier americano sia un modo importante per affrontare questi problemi”.

2. Alphabet, l’installazione a Broadgate, nella Finsbury Avenue Square, ideata dallo studio Kellenberger-White. Una piazza popolata da 26 lettere colorate che si trasformano in ludiche sedute e invitano i passanti a giocare, sedersi, comporre frasi e vivere lo spazio urbano nei momenti di pausa. “Si tratta di un esperimento di forme e colori, che connette molti aspetti”, dicono i progettisti, “è un campo da gioco, ma anche un alfabeto; è un arredo urbano, ma che è in grado di parlare”. Ogni sedia è di un colore diverso e si ispira alle ricerche di Laszlo Moholy-Nagy, Marianne Brandt e Wilhelm Wagenfeld, ma anche ai disegni di Bruno Munari.

Please Feed the lions by Es Devlin
Please Feed the lions by Es Devlin

3. L’installazione più spettacolare: Please feed the lions, il leone in arancio fluorescente che interagisce al passare dei curiosi di Trafalgar Square, una scultura dotata di intelligenza artificiale che anima la celebre piazza e si unisce ai quattro storici leoni già esistenti. Il leone non è silenzioso, ma “ruggisce” poesie e frasi scelte dal pubblico. Tutti sono invitati a nutrire il leone, ma attenzione, lui mangia solo parole! Un progetto dell’artista e designer Es Devlin in collaborazione con Google Arts&Culture e The Space.

4. The art of music in the digital age al Victoria&Albert Museum: in mostra i lavori sperimentali di Beatie Wolfe, songwriter angloamericana, musicista e innovatrice, nominata dal Wired come una delle 22 personalità che stanno influenzando il mondo. Teche luminose mostrano i suoi visionari progetti, come il primo album musicale indossabile: una giacca in seta intrecciata che rivela lo schema geometrico della musica tramite la tecnologia audio codificata, basta avvicinare il cellulare al tessuto per ascoltare i brani.

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Time for tea by Scholten&Baijings. Credit Charles Emerson

5. Time for tea di Sholten and Baijings: non poteva mancare, a Londra, un momento dedicato al thé. La location d’eccezione, Fortum&Mason, fa di quest’installazione una delle tappe più popolari e coinvolgenti per il pubblico, anche per i semplici curiosi di passaggio. Al primo piano dello storico negozio di Picadilly Square è possibile immergersi in un’ambientazione realizzata con oltre 80 pezzi per la tavola disegnati da brand di tutto il mondo. Un set sui toni del verde, tipici di Fortum&Mason, dagli accessori per la tavola al pavimento in marmo prodotto dal brand italiano Luce di Carrara, fino agli arredi di Moroso, Hay e Karimoku New Standard.

6. 100% Futures, la sezione curata da Max Fraser per 100%Design al London Design Festival 2018: il guru del design indaga quali sono le idee più innovative per migliorare la vivibilità delle città, sul tema “Designing for London”. La sua selezione include i trasporti, la tecnologia, il benessere e la sostenibilità. Tra i progetti in mostra, Blubel, il campanello per biciclette collegato tramite Bluetooth che guida verso i percorsi più sicuri, con indicazioni semplificate e collegate alle mappe sul cellulare, e Light traffic, un sistema di intersezioni che potrebbe sostituire i semafori tradizionali, riducendo in modo significativo code e ritardi, dove i veicoli dotati di sensori attraversano comunicando tra loro e rimanendo a una distanza di sicurezza l’uno dall’altro. Un best of sulle idee per migliorare gli ambienti urbani, renderli più vivibili, green, hi-tech e friendly, da sperimentare con Londra ed esportare nel mondo.

7. Mind Pilot, un’incredibile installazione interattiva nell’atrio del London Design Museum messa a punto dal laboratorio spaziale Loop.pH: un dirigibile che può essere guidato e comandato direttamente dal pubblico. Un visitatore per volta sarà connesso tramite un auricolare a una serie di dispositivi di monitoraggio personali. Questi rileveranno la frequenza cardiaca e l’attività cerebrale del visitatore, controllando la robotica che muove il palloncino. Questa installazione incoraggia l’idea di un futuro inclusivo in cui le persone con diverse abilità fisiche possano utilizzare il controllo del pensiero per operare il volo.

Betha Laura Wood, Moroso
Betha Laura Wood, Moroso

8. Gli showroom dei brand: come ogni anno, le aziende partecipano al London Design Festival con performance poetiche e sperimentali. Moroso ospita nello showroom diClerkenwell la mostra Mono Mania Mexicoin cui sono esposti i nuovi arredi e tessuti firmati dall’artista-designer Bethan Laura Wood, da sempre innamorata e ossessionata dai colori vivaci sudamericani. Lema nel flagship store di Kings Road presenta i nuovi imbottiti con un abito speciale, la collezione tessile firmata dall’editore tessile ingleseOsborne&Little: intense texture e nuove cromie impreziosiscono le lounge-chair Alton di David Lopez Quincoces, Fantino di Gordon Guillaumier, Taiki di Chiara Andreatti insieme al divano Neil di Francesco Rota, in un allestimento che racconta gli stili abitativi contemporanei. Artemide nello store di Great Russell Street London racconta le nuove collezioni con importanti nomi, come lo studio Elemental di Alejandro Aravena, BIG (Bjarke Ingels Group), Neri&Hu e Foster+Partners. Mentre Foscarini è a Londra con l’installazione The Foscarini Rooms, firmata da Carlo Ninchi e Vittorio Locatelli, proprietari della ONEROOM Gallery di Shoreditch: protagonista il colore, con la sua capacità di modificare la percezione della realtà, rendendola diversa e inaspettata. Per l’occasione è possibile vedere per la prima volta Be/Colors, la nuova capsule collection firmata da Ferruccio Laviani che reinterpreta in chiave cromatica alcune tra le lampade più amate, svelandone una personalità inedita. Infine, da non perdere Porada al Design Center di Chelsea Harbour e Molteni&C che presenterà le recenti novità, tra cui le riedizioni di Gio Ponti e la sedia Woody di Francesco Meda nel flagship store di Shaftesbury Avenue.

9. Il film “The Power of the Archive. Renzo Piano Building Workshop”diretto da Francesca Molteni con la collaborazione di Fulvio Irace, Fondazione Renzo Piano e Renzo Piano Building Workshop. Un mirabile racconto in 35 minuti sul progettista genovese più famoso al mondo, che verrà presentato per la prima volta il 22 settembre alla Royal Academy of Arts, dove dal 15 settembre è in corso anche la mostra “Renzo Piano. The Art of Making Buildings”. Il film illustra bozze, schizzi, modelli, rendering, disegni, particolari tecniche di strutture completate esposti nella Fondazione Renzo Piano. L’archivio RPBW è una metafora di un porto marittimo: dove le merci vanno e vengono, e ogni partenza e ogni ritorno portano qualcosa di nuovo con loro, forse qualcosa di inaspettato, che arricchisce il suo contenuto e il suo potenziale. Dopo l’anteprima inglese, il film verrà presentato al Maxxi di Roma il 5 ottobre e al Milano Design Film Festival, dal 25 al 28 ottobre. Il film è promosso da Unifor e Molteni Museum.

10. La London Design Biennale con Emotional States alla Somerset House: oltre 40 i Paesi stanno emozionando il pubblico con progetti poetici e sperimentazioni sul main theme “emotional states”, stati emotivi. Il tema è una riflessione sul Gallup Global Emotions Report 2017, un’indagine basata su 149 mila interviste in 142 stati, che ha misurato sentimenti ed emozioni, valori di solito trascurati dagli indicatori economici tradizionali.