London Design Fair: East London chiama mondo

La kermesse ospita 550 brand da 36 Stati e i creativi da tutto il pianeta in padiglioni dedicati ai singoli Paesi. In più, un focus sulla plastica racconta gli infiniti riutilizzi in chiave sostenibile 

Dal 20 al 23 settembre ritorna all’Old Truman Brewery, nel cuore di East London, la London Design Fair, la quattro giorni dedicata al mondo del progetto e della creatività. 550 espositori provenienti da 36 Paesi, brand affermati ma anche designer indipendenti, oltre 28 mila buyers attesi. Un appuntamento imperdibile per scoprire le tendenze, i prodotti e le innovazioni.

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London Design Fair Material of the Year, Charlotte Kidger

Tra gli highlights di questa edizione, la presenza del Giappone come Guest Country, il Paese che trasformerà una galleria in uno spazio immersivo e interattivo. Ritorna Material of the year, l’iniziativa che mira ad esplorare i materiali in chiave sperimentale, quest’anno dedicata alla plastica. In tutto il pianeta le microplastiche stanno avvelenando il suolo e le sostanze chimiche sintetiche stanno danneggiando la biosfera, gli alimenti e le bevande. Ecco perché la London Design Fair sente l’urgenza di indagare le possibili vie green per questo materiale così controverso: quattro designer – Dirk vander Kooij, Charlotte Kidger, Kodai Iwamoto e Weez&Merl – mostrano gli infiniti modi di riutilizzare la plastica, trasformandola in nuovi e inediti risultati. Weez&Merl, per esempio, hanno creato il loro studio a Brighton per ridurre la quantità di plastica destinata alla discarica. Specializzato in polietilene a bassa densità, comunemente presente in sacchetti di carta e pellicola a bolle, lo studio ha sviluppato un metodo per fondere e riformare la plastica per creare un materiale resistente dall’effetto marmorizzato che può essere trasformato in sottobicchieri, tavoli e altro, usando le tecniche della lavorazione del legno.

London Design Fair Material of the Year Dirk Vander Kooij
London Design Fair Material of the Year, Dirk Vander Kooij

Kodai Iwamoto invece è nato a Kagoshima, in Giappone, e ora lavora a Tokyo: ha adattato la tecnica della soffiatura del vetro ai tubi in pvc utilizzati generalmente nelle tubature. Ottiene così dei vasi che possono variare in base alla forma dello stampo, alla pressione dell’aria applicata e alla velocità con cui la superficie del tubo è riscaldata. Il risultato sono opere plastiche che prendono vita, da ammirare. Tra i Paesi protagonisti, ritorna al secondo anno l’Olanda con Dutch Stuff: una selezione di 30 designer, una rosa del best of della creatività olandese, che include REM Atelier, Earnest Studio e Studio Jeroen Wand. Presente anche la Svezia, con 13 designer radunati intorno a una struttura modulare ideata da Karin Sundberg. Infine, il British Craft Pavillion, il padiglione dedicato alla tradizione inglese, con 32 makers selezionati da Hole&Corner tra i migliori talenti nelle varie discipline.

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London Design Fair Material of the Year, Kodai Iwamoto