Thonet, la S 533 e il nuovo che avanza

Nell’anno del centenario del Bauhaus, Thonet celebra la corrente architettonica (e un po’ sé stessa) con una limited edition (100 in antracite e 100 in rosé) della cantilever S 533 figlia di Myers Van der Rohe, oggi rivisitata dallo studio di Amburgo Besau Marguerre

Sfuggendo alla trappola della “riedizione” i progettisti, pur nel rigoroso rispetto delle caratteristiche originali, hanno scelto materiali (nabuk) e cromie calde per una coppia di sedute che sembrano essere state create ex novo.

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Brian Boyd, Ceo Thonet

In questo contesto storico, il CEO Brian Boyd guarda invece avanti, e sposta decisamente l’attenzione sulla realtà attuale di Thonet e su quello che l’azienda è oggi e deve diventare per affrancarsi da un seppur glorioso passato e dare di sé un’immagine più fresca e contemporanea.

Oltre alla Germania, quali sono i paesi in cui Thonet è più forte e perché?
La Germania è ovviamente il nostro mercato più importante, dove Thonet è nata e dove il collegamento con il Bauhaus è più forte. Quando parliamo con gli architetti, i rivenditori e i utenti finali percepiamo da parte loro un alto grado di consapevolezza e conoscenza del nostro brand e questa positiva reazione non la riscontriamo solo in Germania ma in tutta Europa. Thonet non è solo un semplice produttore di mobili, ma porta con sé la propria tradizione centenaria e un grande patrimonio culturale e storico.

Ci sono mercati relativamente nuovi, ma già forti, come Emirati e Dubai, e altri emergenti come quelli del Far East: dove sono indirizzate le energie di Thonet?
Siamo consapevoli del potenziale di crescita in Asia e in Medio Oriente. Alla fine del 2014 abbiamo istituito una filiale a Hong Kong per rafforzare la presenza in Asia e abbiamo avuto successo nella Grande Cina, in Giappone e in Corea. Attualmente stiamo sviluppando rapporti con i principali player da cui transitano molti progetti in Qatar, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita per poter rispondere alle richieste contract di quell’area geografica.

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Thonet Bauhaus by Studio Besau-Marguerre

La distribuzione cambia ovunque, quali sono i tipi di vendita al dettaglio che Thonet preferisce? Cosa chiede Thonet a un partner commerciale?
Fortunatamente, Thonet ha scelto nel passato e sceglie oggi il proprio retail con modalità trasversali: alcuni dei nostri rivenditori si sono specializzati nell’area del progetto e hanno costruito un modello di business efficace, altri si concentrano esclusivamente sul mercato residenziale. Riteniamo particolarmente favorevole il fatto che però la gran parte dei nostri partner lavorino abbiano una doppia vocazione commerciale, che siano cioè in grado di relazionarsi con successo sia con i clienti privati che con il mondo della progettazione.
L’indirizzo ibrido di molti prodotti Thonet favorisce questa ecletticità di utilizzo dei prodotti: i classici in tubolare d’acciaio sono utilizzati sia per riunioni che per le sale da pranzo, la poltrona 808 è a proprio agio sia in un accogliente soggiorno che in una business lounge e la classica 209 Bentwood lo si ritrova in eleganti appartamenti urbani, in residenze per anziani e nei ristoranti. Fondamentalmente quello che chiediamo ai nostri partner della distribuzione, indipendentemente dal loro modello di business, è che profondano uno sforzo serio per capire il brand Thonet e in esso identificarsi con il marchio e essere positivi e propositivi quando affrontano eterogenei target di clientela.

Ci sono prodotti Thonet che hanno fatto la storia, è sufficiente per essere considerati e apprezzati dai designer e dagli architetti? Quali sono le strategie utilizzate in quest’area?
I prodotti che appartengono all’eredità di Thonet, quelli legati al legno curvato e quelli costruiti con i tubolari in acciaio caratteristici dell’era Bauhaus sono quelli che vengono subito in mente a molti architetti e ai clienti interessati al design, ma per fortuna la gran parte della nostra attività è ormai identificata nel recente passato e nel presente. I nostri tavoli per conferenze e sedute, le nostre sedute per auditorium e i moderni classici dell’ospitalità come la sedia di Sebastian Herkner sono le più importanti fonti di guadagno per noi, anche se sono molto più giovani del 214 di Michael Thonet o della sedia S 34 di Mart Stam.

Thonet Bauhaus by Studio Besau-Marguerre
Thonet Bauhaus by Studio Besau-Marguerre