Venini, aumento di capitale e sguardo all’Asia

Dopo aver acquisito la maggioranza nel 2016 della storica vetreria, la famiglia Damiani compie una ricapitalizzazione di 4 milioni di euro

Che il rapporto tra Venini e il Gruppo Damiani fosse in forte ascesa lo si sapeva, ma ora la storica vetreria può puntare con decisione alla conquista dei mercati asiatici. Nel 2016 la famiglia Damiani aveva acquisito la maggioranza dell’azienda fondata nel 1921, e oggi, grazie a un aumento di capitale di quattro milioni di euro, ne detiene l’89%. Inoltre, negli ultimi due anni si è registrato un aumento delle vendite pari al 30%.

“Abbiamo fatto questo investimento con grande entusiasmo perché crediamo fortemente nella straordinarietà di Venini e nelle potenzialità di un brand che oggi torna a essere ambasciatore dell’eccellenza del Made in Italy. Venini rappresenta il perfetto incontro fra design di qualità e savoir faire, continuando a raccontare l’unicità di quell’italianità apprezzata nel mondo”, commenta Guido Damiani, Presidente del Gruppo Damiani che, con quasi cent’anni di storia nell’ambito del lusso, vanta marchi come Salvini, Bliss, Calderoni e Rocca.

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Opalino, by Venini

Guido Damiani poi si sofferma sulle strategie della società per cui hanno lavorato eccellenze del mondo del design come Gio Ponti, Mimmo Rotella, Carlo Scarpa, Alessandro Mendini, Massimiliano Fuksas e Gae Aulenti: “L’aumento di capitale appena deliberato ha lo scopo di rendere il patrimonio aziendale più solido e consentire lo sviluppo di nuove prospettive. Fra i prossimi obiettivi c’è sicuramente quello di entrare in maniera sempre più significativa nei mercati asiatici, oltre a rafforzare quelli di tradizione storica come l’Italia e gli USA”.

La vetreria presenta le sue opere in due collezioni: Art Glass raccoglie straordinari vasi scultorei e oggetti per il décor; Art Light presenta lampadari e importanti installazioni luminose destinate a grandi spazi pubblici o privati.
Non è un caso che “La sentinella di Venezia” del 1962, battuta all’asta per 737mila dollari, sia l’opera di vetro di Murano più pagata di sempre.

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Fornace Venini