Thonet e il Bauhaus, un’azienda familiare che l’anno prossimo taglia il traguardo dei duecento anni di vita e una centenaria corrente architettonica, una coppia d’acciaio e dove proprio l’acciaio – quasi una metafora – è il materiale protagonista. Quando una certa sedia o (soprattutto in questo caso) una particolare forma si studiano sui libri delle facoltà di architettura di tutto il mondo allora è certo che chi ha avuto l’idea e chi l’ha realizzata sono a pieno diritto dei pezzi di storia e non soltanto dell’arredamento, perché in qualche modo hanno condizionato positivamente un modo di pensare certi oggetti, hanno abbattuto delle barriere, hanno quindi contribuito a rendere più liberi coloro che hanno vissuto quel periodo e i loro eredi.

Come un semplice tubo di acciaio lasciare una traccia indelebile nel ricco panorama del design? Il perché risiede nell’intuito del progettista e nel coraggio dell’azienda che ci ha investito. Quel tubo, curvato prima dalla mente di Max Stam prima e Ludwig Miers van der Rohe poi e dalla perizia di Thonet, si trasforma in una seduta senza le tradizionali gambe, dalle tante varianti e diventa un simbolo di un’epoca, di uno stile, un’icona del Bauhaus. Su quelle forme Thonet fonda il proprio successo e la riconoscibilità in tutto mondo.

Quando un (apparente) limite diventa un punto di forza: il limite è quello di aver concentrato le attenzioni sul prodotto del genio di Miers van der Rohe, il punto di forza è proprio nell’essere stati in grado di prolungare all’infinito un effetto positivo, di riuscire a far rinascere un’idea e renderla attuale.
Per l’anniversario del Bauhaus Thonet propone la rivisitazione della cantilever S 533 e per farlo ha scelto due designer di Amburgo, Marcel Beseau ed Eva Marguerre, già noti agli amanti del design per aver firmato diversi prodotti per Vitra e Artek e per aver contribuito al progetto di interior dell’Elb Philharmonie di Herzog & De Meuron. Una limited edition disponibile da settembre, 100 pezzi in antracite e 100 in rosé. Le aspettative sul risultato finale sono alte, la scommessa di attualizzare un prodotto iconico ha creato e crea un’interessata attesa.

Thonet vive da quasi due anni una nuova realtà manageriale, l’azienda è guidata dal CEO Brian Boyd affiancato da Michael Erdelt e dal direttore creativo Norbert Ruf, la quinta e sesta generazione dei Thonet è in azienda con incarichi operativi, oltre a essere soci. La nuova dirigenza punta sulla creazione di nuovi modelli, sul consolidamento del mercato europeo (il primo per Thonet) e l’apertura di new business in aree geografiche ad oggi mai coperte con un progetto strutturato.

