Dalla luce intelligente all’intelligenza della luce

Non un semplice gioco di parole, ma un’inarrestabile evoluzione in cui l’illuminazione diventa parte di un sistema di gestione più ampio, tanto integrato quanto invisibile, grazie a piattaforme tecnologiche avanzate

Se negli ultimi dieci anni la vera rivoluzione nel campo dell’illuminotecnica si riassume con l’acronimo Led, anche la più recente, inarrestabile trasformazione digitale dell’illuminazione si affida a due sigle, misteriose in prima battuta, Li-Fi e IoT. E se si scopre che Li Fi ‘altro’ non è che il corrispettivo ottico di Wi-Fi, quando cioè è la luce Led con impulsi luminosi ad alta frequenza a essere utilizzata come rete wireless a banda larga connessa per trasmettere dati e informazioni senza pregiudicare le prestazioni della fonte luminosa, allora diventa evidente che i sistemi di illuminazione rappresentano una risorsa preziosa nell’universo dell’Internet of Things, come oggetti in rete dotati di ‘intelligenza’ che interagiscono fra di loro e con il mondo circostante trasferendo informazioni tra l’universo Internet e il mondo reale.
La luce intelligente (e connessa), o l’intelligenza della luce, è oggi il tema ricorrente nella proposta di tecnologie illuminotecniche professionali da parte dei maggiori attori del settore.

Philips Lighting si dichiara the “lighting company for the Internet of Things”, lanciando Interact, al tempo stesso sistema di illuminazione Led in rete utilizzabile in architetture, aree urbane, uffici, retail e stadi, e piattaforma cloud-based progettata per gestire ed elaborare i dati raccolti dai diversi, numerosissimi, punti luce e sensori.
Nella Hamdan Bin Mohammed Smart University di Dubai, ad esempio, un avanzatissimo sistema Interact Office consente di controllare consumo, accensione, spegnimento e regolazione della luce con sensori di presenza, da app o console centralizzate e il software è integrato con il Building Management System dell’intero edificio per gestire condizionamento, riscaldamento e ventilazione, mentre un servizio di navigazione fornisce la geo-localizzazione degli utenti all’interno dell’edificio.

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Philips Lighting, HBSMU, Indoor navigation app
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Philips Lighting, HBSMU, Indoor navigation app

La trasformazione digitale dell’illuminazione per iGuzzini si declina con il motto “Intelligence of Light” in servizi e tecnologie wireless Li-Fi o BLE, inteso come Bluetooth Low Energy, sia per il controllo della luce con smartphone o altri dispositivi mobili tramite app iG dedicate, sia per la ricezione e l’invio di informazioni di posizione in luoghi specifici per attivare strategie di marketing prossemico, ad esempio in ambienti retail. Attraverso un convertitore BLE/DALI si accede alle funzionalità di accensione/spegnimento, dimmerazione e si selezionano scenari luminosi previsti nell’impianto.
Nel campo dei beni culturali, un primo esempio concreto di Internet of Things è il recente progetto per l’illuminazione della Cappella degli Scrovegni a Padova, che accoglie il ciclo completo di affreschi di Giotto. Il sistema integra apparecchi a LED, sensori ambientali e applicazioni software su protocollo internet e consente di realizzare una vera e propria operazione di “restauro percettivo” del ciclo pittorico trecentesco. I sensori monitorano la luce ambientale e dialogano costantemente con il sistema che controlla l’emissione luminosa e la temperatura colore degli apparecchi.

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iGuzzini fot the Scrovegni Chapel, Padua
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iGuzzini fot the Scrovegni Chapel, Padua10

Per una luce che ‘capisce’ lo spazio e gli ambienti negli edifici Osram ha sviluppato la piattaforma IoT Lightelligence. Dotando gli apparecchi luminosi esistenti di sensori si raccolgono e analizzano dati sull’utilizzo dello spazio e sulle condizioni operative per mezzo di una piattaforma flessibile composta da microblocchi e moduli singoli che possono essere aggregati per creare un ecosistema ad hoc per ogni diverso edificio. Il sistema è aperto a prodotti, applicazioni e interfacce di diversi produttori, dal monitoraggio dello spazio al backup dati, dai sensori di movimento ai sistemi di allarme e antincendio, dal controllo del condizionamento e riscaldamento all’apertura e chiusura di finestre, alla rilevazione dei consumi. La sede per gli uffici di Osram Opto Semiconductors a Regensburg in Germania è un progetto pilota, con più di 1.000 corpi illuminanti, 3.000 unità di controllo, 350 sensori messi in rete e gestiti con il light management software e:cue Sympholight.

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Osram Opto Semiconductors, Regensburg
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Osram Opto Semiconductors, Regensburg
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Osram Opto Semiconductors, Regensburg