Spirit of the City

In concomitanza con NYCxDesign, l'installazione site specific dei londinesi United Visual Artists - UVA è aperta al pubblico dal 18 maggio nella Special Projects Gallery di A/D/O, creative hub di MINI a Brooklyn, NY. E sarà visitabile fino al 2 settembre

Situato in un ex magazzino all’angolo fra le Norman e Wythe Avenue a Greenpoint, A/D/O è il design centre recentemente fondato da MINI sia come spazio di innovazione e ricerca aziendale sia come luogo aperto a designer di diverse discipline e al pubblico. Riqualificato su progetto di nArchitects e completato a fine 2016, il centro accoglie in 23.000 metri quadrati oltre agli spazi di lavoro, un fabrication lab, sale per eventi e mostre, un negozio, e il ristorante Norman. Il cortile esterno, con muri in mattoni quasi grezzi, ora si presta come contesto neutro per l’installazione ‘collaborativa’ realizzata da UVA.

 width=  width= In linea con la missione del luogo – esplorare futuri scenari dell’urban design – Spirit of the Place è un esperimento che intende sondare le reazioni fisiche ed emotive provate dagli individui quando ‘navigano’ attraverso ambiti urbani sconosciuti. Qui la navigazione avviene fra una serie di lucenti colonne alte 2,74 metri rivestite a specchio e dorate che ruotano su se stesse con ritmi diversi in base alle fasi del giorno e della notte. Il dinamismo della composizione, “un comportamento in apparenza organico” poeticamente ispirato all’incessante movimento della metropoli, è generato tanto dalla continua rotazione delle colonne quanto dai moti di luce, ombra, riverbero: “metafora delle forze sotterranee che tengono le città in continua trasformazione”. Ai diversi schemi rotatori pre-programmati che si alternano nelle 24 ore corrispondono diversi ritmi urbani, riposo, dinamismo, turbolenza per rappresentare i livelli di attività umana nella giornata definiti in base a diagrammi sul  consumo di energia o sui flussi di traffico.

 width=  width=“Non si tratta tuttavia di un progetto di visualizzazione dati”, chiarisce Matt Clark, fondatore di UVA, “più semplicemente volevamo creare una struttura che potesse sostenere il concetto di ritmo espresso nell’installazione stessa”. “Non è ispirata ai dati, ma all’attività umana collettiva e a un più vasto organismo vivente”, la città e gli abitanti che ad essa reagiscono. Anche in modo emotivo e viscerale, come dimostrano i visitatori che ‘navigano’ nell’installazione.

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