Real Estate all’italiana, premi e opportunità

Al Mipim 2018 il Padiglione Italia ha presentato molte opportunità di investimento immobiliare in tutta la penisola. Emergono con chiarezza e pragmatismo il ruolo e la visione della Lombardia e di Milano, come spiega Pierfrancesco Maran, Assessore a urbanistica, verde e agricoltura della città

Dai Mipim Awards 2018, assegnati lo scorso marzo durante il principale appuntamento europeo per il settore immobiliare, l’Italia esce pluripremiata con il riconoscimento internazionale a tre progetti realizzati: il Best Office & Business Development per la Fondazione Feltrinelli & Microsoft House (sviluppato da Coima su progetto di Herzog e de Meuron), il Best Urban Regeneration Project per il complesso di Porta Nuova (con progetto di Pelli Clarke Pelli Architects, Kohn Pedersen Fox Associates, Boeri Studio e Asset Management di Coima), entrambi a Milano, e il Best Shopping Center per il parco agroalimentare di Bologna FICO Eataly World (developer Prelios SGR – Pai Fund e progetto dell’architetto Thomas Bartoli).

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Fondazione Feltrinelli-Microsoft House, vincitrice del BEST OFFICE AND BUSINESS DEVELOPMENT ai Mipim Awards.

Oltre ai premi, la presenza italiana al Mipim, a Cannes dal 13 al 16 marzo 2018, si è concretizzata per la quarta volta consecutiva in una partecipazione collettiva coordinata da ICE che, su impulso del Ministero dello Sviluppo Economico, ha promosso e organizzato il Padiglione Italia in sinergia con i Ministeri della Difesa, e dell’Economia e delle Finanze. Molte le regioni coinvolte, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino, Veneto, Lombardia, insieme con Agenzia del Demanio, Cassa depositi e prestiti, Difesa Servizi, FS Sistemi Urbani, Invimit, impegnate nella valorizzazione del patrimonio pubblico, e con le associazioni ANCE – Associazione Nazionale Costruttori Edili, Confindustria Alberghi e Assoimmobiliare, per presentare una rosa di possibili investimenti in progetti che vanno dalla riqualificazione alla logistica, dallo sviluppo alberghiero, residenziale e infrastrutturale agli interventi nei settori industriale, retail, uffici, ricerca, strutture ospedaliere.

Presenti con i propri progetti di sviluppo in corso anche la Città Metropolitana di Bologna e la Città di Milano con la Regione Lombardia, e i molti soggetti privati che hanno sostenuto l’iniziativa, Arexpo, Beni Stabili, Bizzi & Partner Development, Camplus, Coima, Generali Real Estate, InvestiRE, Lendlease, Lombardini22, Progetto CMR, Risanamento, Gruppo Unipol, Westfield Milano, FS Sistemi Urbani, a riprova del fatto che in questo settore la sinergia fra pubblico e privato è essenziale, come conferma Pierfrancesco Maran, Assessore a Urbanistica, Verde e Agricoltura nella Giunta milanese, che ci ha parlato della ‘Milano futura’.

“Quest’anno abbiamo di nuovo portato i progetti presentati l’anno scorso, gli scali ferroviari (Farini, Porta Genova, Porta Romana, Lambrate, Greco-Breda, Rogoredo e San Cristoforo, ndr), post Expo, il futuro delle aree Ex Falck, Santa Giulia, mostrando i punti di avanzamento, per dare l’idea di come in questo momento Milano riesca non solo a fare annunci, ma a mantenere gli impegni presi e a darsi delle scadenze. Oltre al rafforzamento del ruolo di capitale economica del paese, quale è sempre stata, si aggiungono adesso i temi legati alla qualità della vita, all’offerta culturale, al ringiovanimento della città, considerando che Milano ha oltre 200.000 studenti universitari, e alla sostenibilità ambientale, punto critico di tutta la pianura Padana”.

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De Castillia 23, Progetto CMR. La nuova sede operativa UnipolSai nel quartiere Isola con due corpi di fabbrica e 1000 postazioni di lavoro.

Tante opportunità quindi per gli investitori privati, ma anche Milano ha una grande opportunità in questo momento.
“Assolutamente, rispetto a molte città con cui ci compariamo, Barcellona, Lione, Berlino, Monaco di Baviera, noi abbiamo il vantaggio di avere in questo momento più aree semicentrali che possono essere ripensate, anche integralmente, come ad esempio gli scali ferroviari. È una grande opportunità in questo momento avere risorse da investire per lavorare sulla riconnessione fra centro e periferia. L’altra grande sfida è proprio integrare le periferie in un processo di crescita che è molto forte, positivo, addirittura prepotente nel centro città ma ancora non sentito a sufficienza nei quartieri popolari”.

Anche nelle periferie diventa fondamentale il rapporto fra pubblico e privato?
Sì, abbiamo fatto un investimento pubblico significativo, oltre alle infrastrutture di trasporto, ci sono circa 350 milioni di euro diretti nei quartieri popolari della città. L’esperienza ci dice però che il piano funziona se a questo investimento pubblico si aggiunge una cifra almeno tre volte superiore da parte di privati. E credo che in questo momento ci siano le condizioni perché ciò possa avvenire sia con investimenti dal ritorno solido per i privati, sia con benefici e miglioramenti importanti per tutta la città.
Porto l’esempio di Zona Rogoredo Santa Giulia. Stiamo investendo nel miglioramento del quartiere popolare fra Molise Calvairate e Rogoredo, è altrettanto importante però che Santa Giulia abbia ora un investitore solido come Lendlease, che ci siano le gru per un nuovo quartiere di social housing, e siamo convinti che anche la zona di Porta Vittoria, legata alle ultime vicende giudiziarie, potrà avere un nuovo acquirente che porterà a compimento il progetto. Tutte insieme queste iniziative danno l’idea che anche il sud est di Milano tornerà a essere un luogo attrattivo per investimenti con una migliorata qualità della vita.

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Connecto Dynamic Center, Lombardini 22. Il complesso valorizza l’area strategica in pieno sviluppo della zona Sud-Est di Milano e si compone di 4 edifici con funzione di terziario-direzionale intorno a un’area commerciale di 9.000 mq e una torre a destinazione ricettiva di circa 5.600 mq.

Lendlease in questo momento è coinvolta in due punti cruciali della città?
Oltre a Santa Giulia, nel Sud Est, è impegnata anche nella zona di Arexpo, un progetto che reputo più importante per l’Italia che per Milano. Certo si dà un futuro all’area, ma si crea anche un polo sulla ricerca sulle scienze della vita, in larga parte finanziato dallo stato, che intende dare risposte rilevanti alla ricerca scientifica italiana. In questo momento ci sono le condizioni per riuscire a realizzare integralmente quella che due anni fa sembrava una promessa vaga.

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AREXPO DECUMANO
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AREXPO OUTDOOR WORKING