Mondo Marson

Un mobile cinetico e una collezione di oggetti veneziani, ecco le ultime proposte create dalla mente di Luciano Marson, designer e imprenditore con uno stile professionale e di vita distanti dalle quotidianità patinate di questo mondo

Percorso professionale atipico, veneziano dalla testa ai piedi, sensibilità sociale, designer per caso: questa è solo una pillola, una sintesi per tratteggiare i contorni del pianeta creato (forse inconsapevolmente) da Luciano Marson, tre Compassi d’Oro (uno da designer e due da imprenditore) e con alle spalle studi amministrativi, un esordio da commerciale e un presente sotto il segno del design.
Un mondo particolare quello di Luciano Marson, dove regna il cosiddetto design democratico, frutto di un atteggiamento spontaneo nei confronti delle cose della vita e quindi anche verso il mondo dell’arredo e del complemento. Le ultime due creazioni di Marson sono Mani e Pieces of Venice.

Mani è un mobile contenitore le cui ante si ispirano all’arte cinetica. In auge negli anni 60, l’arte cinetica introduce in un quadro o in una scultura o in un oggetto il movimento, che può essere tanto reale, quanto virtuale. «Ed anche a guardarlo – afferma Marson – si ha la percezione di osservare un prodotto sempre nuovo in base all’angolazione da cui lo si osserva».
Mani è una limited edition della Marson Collezioni e realizzata da LightsOn.

Pieces Of Venice è un ambizioso progetto che nasce dall’intesa tra Luciano Marson, Karin Friebel e Luca Cerchier ed è stato reso possibile per l’attivo intervento della Benefit Company.
Pieces of Venice recupera i materiali riciclabili della Laguna di Venezia, li mantiene invariati oppure li trasforma radicalmente, per offrirli ad un pubblico amante del bello e attento al sociale. I principali destinatari di questo progetto innovativo appartengono a due differenti fasce sociali, che rappresentano l’inizio della vita e la maturità: i bambini, che rappresentano il futuro e sono gli eredi della storia contemporanea e i “nuovamente bambini”, adulti che ritrovano il senso del gioco unendo ad esso un contenuto culturale.
Numerosi i designer che hanno subito aderito al richiamo di Luciano Marson e hanno contribuito con le loro proposte: Baldassari & Baldessari, Mariapia Bellis, Patrizia Bertolini, Carlo Cumini, Odo Fioravanti, Giulio Iacchetti, Cristian Malisan, Lorenzo Palmeri, Matteo Ragni, Studio Auber e Marco Zito.

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