Coppie di talento

Maison & Objet sceglie l’Italia come paese di riferimento per i Rising Talents 2018, appuntamento che ogni anno premia designer emergenti da un paese diverso e che in questa edizione è stato organizzato insieme con l’Italian Trade Agency

Sei designer, nati fra il 1977 e il 1991, all’inizio della loro carriera svolta in Italia e all’estero, sono stati ‘nominati’ da altrettanti personaggi italiani, affermati nel mondo del progetto internazionale, che li hanno scelti per conoscenza diretta o per ‘affinità elettive’. Non si conoscono infatti Andrea Branzi e Federica Biasi, consulente creativa formatasi fra Milano e Amsterdam, individuata per “il suo design essenziale con spunti “poetici” che trasmettono messaggi piccoli ma molto precisi”. Rosita Missoni ha invece proposto Marco Lavit Nicora perché “colpita dalla leggerezza delle sue opere, nonostante le fondamenta nel design classico”. Se Federica Biasi è tornata in Italia dopo la parentesi olandese, Marco Lavit Nicora vive e lavora nel proprio atelier a Parigi, dopo le esperienze con Riccardo Blumer e lo studio di architettura LAN.

Anche per Federico Peri, presentato da Luca Nichetto, la capitale francese ha avuto un ruolo importante nella formazione culturale e professionale. Ora nel suo studio di Milano progetta arredi e interni, con collaborazioni, fra gli altri, con FontanaArte e Nilufar. “Nel suo lavoro, vedo un’attitudine naturale nel pensare a prodotti sempre legati alla creazione di un’esperienza”.

Rossana Orlandi e Guglielmo Poletti si sono conosciuti durante il Graduation Show alla Design Academy di Eindhoven, dove il designer tuttora risiede. Secondo la gallerista, il suo lavoro è contraddistinto, come nella serie Equilibrium, da una “semplicità portata all’estremo, al punto da diventare elemento caratterizzante e intrinseco”.

Suggerite da collaborazioni professionali invece le scelte di Giulio Cappellini e di Piero LissoniKensaku Oshiro, nato a Okinawa in Giappone ma laureatosi allo IED di Milano, ha collaborato con Lissoni Associati dal 2004 al 2012 e a oggi il suo studio milanese conta progetti per BoffiDe PadovaGanGlas ItaliaKristaliaLigne RosetPoltrona FrauViccarbe e Zanotta. Per Lissoni il suo lavoro rappresenta “il legame tra la cultura semplice/complicata giapponese e quella complicata/semplice occidentale”.

Il più giovane dei sei, Antonio Facco, classe 1991, è stato notato da Giulio Cappellini durante la valutazione dei progetti di laurea 2013 allo IED di Milano. Da quel momento hanno realizzato insieme mostre, negozi, progetti di comunicazione e, nel 2017, la collezione di tavolini in vetro Luce. “I suoi progetti non sono mai scontati perché sono una sintesi di un processo di ricerca mentale e di sensibilità”.