Guest of Honour 2018, la brillante designer di Praga nota per le sue spettacolari lampade, firma il progetto della Das Haus – Interiors on Stage di quest’anno, che conferisce alla luce una valenza primaria nella definizione dell’ambiente abitativo. I Light Levels – i livelli della luce – sono quindi molteplici come le atmosfere che è in grado di creare: luce per rappresentare, per il lavoro creativo, luce per rilassarsi, per la cura personale o per vestire, luce per stare soli o per dare il benvenuto agli altri. La Das Haus diventa così un viaggio attraverso i differenti stati emozionali, in cui ogni stanza – che ruota attorno a una living room centrale – non svolge solo una funzione pratica, ma soprattutto sopperisce a bisogni emotivi; a guidare il visitatore saranno proprio i differenti mood della luce, le trasparenze, i materiali e i colori. Una casa sensuale quindi, ma anche molto minimalista, un luogo per il riposo, ma soprattutto di aria e luce dove perdersi a pensare.
Come si configura la sua Das Haus?
Il mio progetto per la Das Haus si chiama Light Levels. Il concept presenta la luce sotto differenti punti di vista. Ci sarà una più ampia scala di luce da considerare. Lo spazio è suddiviso in diverse aree: Living, Relax, Ispiration, Dress, Spirit, oltre a una terrazza.
Per la zona Relax ho sviluppato un nuovo prodotto di illuminazione chiamato IVY, molto delicato e organico nelle forme; nell’area Inspiration si può invece percepire una sensazione eterea attraverso prodotti semitrasparenti e un uso importante del vetro. L’area Dress è il luogo dell’espressione di sé e della cura personale. Non amo personalmente stare in cucina e dedicarmi ad attività culinarie: motivo per cui nel mio progetto di ‘casa’ qui presentato non c’è uno spazio cucina.
Quale ruolo giocano gli arredi in questi spazi?
Vorrei mettere in scena delle storie tra la luce e i prodotti di arredo. Ogni lampada è infatti stata scelta o disegnata in modo da adattarsi all’ambiente in cui è stata collocata. Ho poi progettato prodotti lounge per l’azienda Ton e un divano per il brand croato Prostoria. Questo per me era il modello adatto. Avevo già l’idea e sono stata felice di realizzarlo in esclusiva per la Das Haus. Per il restante spazio della casa, ho scelto prodotti distintivi di brand come Moroso, ClassiCon, Glas Italia.
Come sono gli elementi di illuminazione? Funzionali o decorativi?
All’interno della Das Haus, i concept sono differenti. Tutte le nuove lampade sono state disegnate per Brokis, brand che le ha anche realizzate. Il mio intento era dedicarmi a prodotti che si adattassero semplicemente alle stanze della casa. Ci sono poi creazioni come IVY o l’applique Jack o’lantern che possono essere anche utilizzate come sistemi per progetti più ampi, o presi singolarmente all’interno di progetti residenziali. Big One è invece destinata al retail e soprattutto al contract. Le luci Brokis sono invece allo stesso tempo decorative e funzionali.
La luce permea qualsiasi cosa. Come si può maneggiare questa entità?
La luce è un fenomeno. Adoro lavorare e sperimentare con essa. Ha inizio come elemento naturale di fuoco, entità che ho tradotto all’interno di un oggetto lucente nel cuore della Das Haus, chiamato Puro Fire, e realizzato con le lampade a sospensione Puro di Brokis.
Quale relazione esiste tra i materiali e la loro reazione alla luce?
La materia non è altro che la combinazione di sostanze che costituiscono un oggetto. Gli oggetti identificano lo spazio attorno a noi. Un materiale può riflettere o assorbire la luce perciò ogni stanza all’interno della casa è fatta di una matericità differente, da arricchire attraverso effetti luminosi e da portare alle estreme possibilità, che è ciò che conta realmente.