Milano – Shanghai, andata e ritorno

È nato con il proposito di fungere da ponte e connettivo tra due mercati, tra due realtà commerciali geograficamente molto lontane, ma vicine nel comune apprezzamento del ‘bello’. Perseguendo fedelmente questo obiettivo, il Salone del Mobile.Milano Shanghai rinnova la sua proposta in una seconda edizione dai toni marcatamente vivaci.

Forte di un esordio, quello dello scorso anno, dagli ottimi riscontri e dagli avvalorati risultati, lo ‘spin-off’ della kermesse milanese si riappropria dello spazio espositivo – fortemente scenografico anche dal solo punto di vista architettonico – dello Shanghai Exhibition Center dove mettere in scena una tre giorni (dal 23 al 25 Novembre) dedicata alle sfumature della progettualità firmata Made in Italy.

109 i top brand italiani selezionati per questo secondo appuntamento sul suolo cinese, +63% rispetto allo scorso anno quando la collettiva contava 56 aziende che hanno saputo attrarre ben 20,750 visitatori professionisti. “Il Salone del Mobile ritorna con una selezione di importanti aziende italiane del design – dichiara il Presidente della manifestazione, Claudio Luti – Abbiamo lavorato su diversi fronti per rafforzare il posizionamento dell’evento, che si configura come un appuntamento internazionale strategico per l’industria del design, per rinsaldare quindi il nostro brand show”. Insieme alle aziende quindi, il Salone porta con sé i suoi caratteri identitari, che ne hanno decretato il successo negli ultimi 56 anni, quale fonte di ispirazione e guida per i trend-setter dell’industria dell’arredo e dell’interior design.

“In questa seconda edizione – prosegue il Presidente Luti – intendiamo rinforzare il ruolo di questo evento in termini di una manifestazione chiave per portare i nostri progetti a un audience di vasta scala che non può essere presente al Salone di Milano, ed essere un ponte culturale e commerciale tra i nostri due Paesi, l’Italia e la Cina, creando così un dialogo sulla questione ‘eccellenza Made in Italy’ e sulla produzione di qualità”.

Ecco allora il Made in Italy dispiegato in tutte le sue sfaccettature produttive, nei settori Classic, che con 16 brand di alta ebanisteria tocca quota +24% rispetto l’edizione precedente; Design (l’area preminente con i suoi 58 nomi e un +54% rispetto al 2016) e xLux, che racchiude le nuove proposte di un elegante contemporaneo attraverso 35 aziende (+92%) e la loro artistica interpretazione dell’interior a metà tra il classico e il design moderno.

Adottati dal Salone di Milano anche gli appuntamenti delle Master Classes e del Salone Satellite; le prime, punto di interazione tra due culture rappresentate da esperti come Mario Bellini, Piero Lissoni, Giancarlo Tintori  da una parte, dall’altra Di Zhang, architetto e fondatrice di WAA, il designer Kuang Ming (Ray) Chou, fondatore di Vermilion Zhou Design Group, e Jamy Yang, designer e fondatore di Yang Design. Dedicato agli under 35, il SaloneSatellite conta 53 giovani designer provenienti dalle università e dalle suole di design del territorio, coordinati da una giuria di esperti internazionali, dagli architetti Mario Bellini al Presidente di Foscarini Carlo Urbinati, tra i tanti.

Immancabile poi, il supporto di ITA-ICE e del Ministero dell’Industria e del Commercio, “per affrontare il mercato cinese, uno dei più interessanti al mondo in termini di sensibilità verso il design e l’interior decoration, ma anche uno dei più competitivi e ardui – spiega Amedeo Scarpa, Direttore dell’ufficio ITA-ICE a Beijing e Coordinatore del network ITA in Cina – Il pubblico supporto alla manifestazione mira a rinforzare questa cooperazione vantaggiosa tra Italia e Cina in una prospettiva a medio-lungo termine”.