Novità e must-see alla London Design Fair

L’anno scorso è stata presentata la nuova London Design Fair. Quali sono le novità di questa edizione?

Dopo dieci anni di lavori in corso, la nuova London Design Fair è stata il faro del Festival del design 2016. Finalmente Londra ha una fiera rinomata a livello internazionale per la varietà e la qualità dei contenuti. Erano dieci anni che perseguivamo questo obiettivo e sono felice di poter affermare che l’abbiamo raggiunto.

Oltre ad aggiungere elementi sempre nuovi e pertinenti, continuiamo a fare leva su quelli già consolidati, ad esempio il padiglione Guest Country, l’installazione Material of the Year, la botanica come tema inaugurale dell’esposizione e l’immancabile padiglione British Craft.

 

Stati Uniti, Svezia, Polonia… perché scelgono proprio questa fiera?

La London Design Fair è nota da sempre per il respiro internazionale. Il nostro obiettivo era creare un ponte tra il Regno Unito e il paese selezionato e dare ai visitatori un accesso diretto a prodotti e designer che altrimenti non avrebbero occasione di incontrare di persona. Inoltre, il nuovo terzo piano ha ospitato Trentino Collaborations, un’iniziativa nata per mettere in contatto i designer londinesi con i produttori trentini.

 

Dagli studi indipendenti (come il “nostro” Matteo Cibic) ai brand globali.

Apertura e varietà sono due cardini della nostra fiera, un luogo dove gli studi indipendenti e i brand globali siedono fianco a fianco. Matteo Cibic è uno studio creativo italiano fuori dagli schemi, il cui approccio sperimentale e dinamico ha immediatamente catturato la nostra attenzione. Abbiamo collaborato anche con curatori dedicati: Hole & Corner si occuperà del padiglione British Craft e Sight Unseen del padiglione Guest Country di quest’anno, dedicato agli Stati Uniti.

 

L’installazione Material of the Year è un omaggio ai materiali.

Sì, è una nuova iniziativa pensata per esplorare i materiali che stanno influenzando particolarmente il mondo del design contemporaneo. La scelta è caduta sulla Jesmonite, un materiale dalla versatilità praticamente illimitata che è stato protagonista di un vero e proprio boom tra i designer ed è servito a plasmare, del tutto o in parte, molti dei prodotti più colorati degli ultimi tempi. Abbiamo invitato la product designer Ariane Prin, fondatrice di PRIN London, a forzare i limiti di questa materia prima creando un’installazione site-specific che richiama l’architettura della Old Truman Brewery.
Quali sono le peculiarità che il pubblico non troverà mai a un’altra fiera?

I tratti distintivi della London Design Fair sono la conoscenza del design, la passione e l’impronta globale. Giriamo per il mondo tutto l’anno in cerca dei nuovi talenti del design e ci impegniamo a favorire la creazione di partnership in questo settore. Solo così riusciamo a nostra volta a convogliare il maggior numero possibile di mostre internazionali, designer, brand, padiglioni nazionali e gallerie.