Lighting outdoor, quando la luce dialoga con la notte

Il lighting design è da sempre il comparto a cui è affidata la definizione della giusta atmosfera per ogni ambiente. Il calore, la freschezza, la suggestione o la solennità di uno spazio è infatti sempre  determinata dalla scelta corretta delle luci. E se questo vale per l’indoor, per l’outdoor assume una valenza, se possibile, ancora più incisiva.

Le luci da esterno infatti devono non solo tenere conto dell’ambiente che vanno a illuminare, ma fondamentale è che riescano a integrare questi ambienti con il panorama circostante, esaltando le reciproche peculiarità. Giardini, terrazzi, piscine, cortili… ognuno di questi spazi è immerso in un contesto che richiede di essere esaltato dialogando con discrezione e confidenza con il buio della notte.

Per raggiungere questi risultati, le aziende del lighting, ma anche le realtà specializzate in arredi outdoor, mettono in campo le loro risorse per ricerche all’avanguardia che devono considerare, oltre a un design innovativo, aspetti tecnici imprescindibili.
Ne nascono sistemi di illuminazione particolarmente articolati che trovano espressione in una vastissima gamma di propose.

Tra queste, interessante la prima collezione outdoor presentata da Catellani & Smith e disegnata da Enzo Catellani, dove protagonista è il vetro industriale che viene modellato a mano. Una creazione di grande effetto è sicuramente Medousê, un corpo luminoso composto da due coppe di vetro sovrapposte, che spento è di colore verde per integrarsi perfettamente nel paesaggio, mentre acceso si illumina di un bianco etereo.

Contraddistinta da un lessico essenziale, la cui matrice fondamentale è la geometria, la collezione da esterni Clay di Nahoor, disegnata da William Pianta, si presenta con forme pure in cui è esaltato il valore scultoreo attraverso volumi organizzati in una struttura aperta.

Dal gusto retrò ispirato alle vecchie lampade a benzina, Abelia di Philips Lighting è una soluzione particolarmente versatile. Appesa o appoggiata a terra, la lanterna portatile led, con luce regolabile in intensità grazie al dimmer, è alimentata a batterie che possono essere ricaricate tramite USB.

Si ispira alle lanterne di un tempo la nuova lampada wireless ricaricabile proposta da Pedrali. Firmata Basaglia Rota Nadari, Giravolta racchiude nel suo nome tutta la sua essenza: da un lato il suo diffusore girevole, dall’altro la possibilità di essere ricaricabile, da cui il riferimento ad Alessandro Volta e alla sua principale invenzione, la pila.

Un’altra azienda specializzata in arredi outdoor che ha voluto esplorare il mondo del lighting è Kettal. Ne è nata Mia disegnata da Michel Charlot, una gamma di lampade costruite intorno a un diffusore in vetro acidato protetto da un ampio paralume in polipropilene che la rende completamente impermeabile.

Di sapore contemporaneo e vagamente etnico è la collezione Aton (Design Marco Acerbis) di Unopiù che propone una serie di lampade caratterizzate da lamelle di alluminio di color bianco o bronzo che, sottoposte a torsione, creano un effetto luminoso particolarmente suggestivo.

Mentre la collezione Novecento di Toscot, attraverso un design minimale, rievoca le lanterne poste sulla prua delle barche dei pescatori. I materiali che compongono gli elementi illuminanti collegati tra loro, sono la terracotta e il vetro soffiato.

Diventata ormai un’icona dei nostri tempi, Twice as Twiggy disegnata da Marc Sadler per Foscarini viene presentata di una nuovissima versione LED che prende spunto dall’inconfondibile silhouette del modello da interni, attraverso un progetto totalmente ripensato per l’ambiente esterno. Qui il diffusore è stato studiato per lasciare passare l’aria senza offrire resistenza e realizzato in un materiale composito intrecciato.