Times Square a scala umana

Craig Dykers, socio e fondatore di Snøhetta, spiega come l’idea progettuale sia nata rispondendo a una domanda “Qual è la cosa più importante di Times Square?” La risposta è l’uomo. Partendo da questo presupposto, gli architetti hanno approfondito diversi aspetti, studiando il flusso delle persone, la luce, il modo in cui Times Square viene occupata dai 45 milioni di visitatori che vi si riversano ogni anno. Dopo che nel 2009 Broadway è stata chiusa al traffico automobilistico, lo studio di architettura ha liberato la piazza da tutte le vecchie infrastrutture per creare un’area pedonale. Sono state inserite dieci grandi panchine in granito, lunghe 50 piedi (15 m circa) con 5 differenti tipologie per consentire ai pedoni di circolare comodamente nell’area e per sedersi a proprio piacimento. I progettisti spiegano che il completamento del progetto, avvenuto nel 2016, non ha reso solo migliore dal punto di vista estetico la piazza più famosa al mondo, ma ci sono stati anche vantaggi fisici, economici e psicologici.

Le lesioni ai pedoni sono diminuite del 40%, gli incidenti automobilistici del 15% e la criminalità del 20%. Eliminando il traffico delle automobili, l’inquinamento atmosferico è sceso del 60%.

Nella pavimentazione, personalizzata con due tonalità, sono inseriti dischi in acciaio di nichel, in grado di catturare la luce e i bagliori del neon per poi rifletterli con giochi davvero suggestivi. I dieci blocchi di granito, orientati secondo l’asse di Broadway, definiscono e inquadrano lo spazio della piazza organizzando anche il flusso delle persone, consentendo ai gruppi di fermarsi in spazi di raccolta, senza intralciare i pedoni che vanno di fretta.

Il sito del progetto, noto come ‘Bow tie’, ossia papillon o farfallino (proprio per la sua forma) diventa il centro di numerosi eventi pubblici, culturali e sportivi, come le lezioni di yoga durante il solstizio estivo.