America, regina del mobile

Negli ultimi anni gli Stati Uniti si sono consolidati, insieme alla Cina, come grande protagonista del mercato internazionale dei mobili. Nel 2015 – ultimo dato disponibile, riportato dal Focus USA del Centro Studi dell’associazione italiana FederlegnoArredo – ha importato elementi di arredo per 38,6 miliardi di euro, segnando un aumento del 32% sull’anno precedente e confermandosi come la prima destinazione al mondo dell’industria del settore a livello globale. I principali fornitori del macrosistema arredamento in USA (esclusi i complementi d’arredo e il sistema arredobagno) sono Cina (57% con un valore di oltre 22 miliardi di euro), Messico (10%), Vietnam (8%), Canada (8%) e Italia (2%).

Il mercato dell’arredamento americano è quantificato in un valore di 96,4 miliardi di dollari dal report di FBIC Global Retail & Technology, con una previsione di crescita del 2,9% all’anno fino al 2019. La distribuzione è dominata dalle grandi catene di negozi, la cui tendenza alla concentrazione si è ulteriormente intensificata dal 2010.
Il 79% delle vendite di mobili e prodotti per la casa avviene attraverso le prime 100 catene commerciali. Lo scenario è molto competitivo e vede confrontarsi molti dei marchi più noti al mondo. Gli esportatori di mobili verso gli Usa guardano con attenzione, oltre che a New York e alla East Coast, alle economie attualmente più dinamiche d’America, come quelle del Mid-West e della West Coast: Oregon, Texas e California – in particolare le città di Dallas, Houston, Los Angeles e San Francisco –, e città come Atlanta e Chicago. Positive sono inoltre le stime per il mercato delle costruzioni e delle transizioni immobiliari per i prossimi cinque anni.

I millennials continuano a essere gli osservati speciali per comprendere i trend del futuro. Negli ultimi anni il loro impatto sul settore è stato tuttavia smorzato da una leggera diminuzione del numero dei 18-34enni americani che vivono senza dipendere dalle loro famiglie: erano 42,7 milioni nel 2007 (71% della fascia d’età), contro i 42,2 milioni del 2015 (67%). Inoltre i millennials proprietari di casa erano 25,2 milioni nel 2007, contro i 25 milioni del 2015.

Nei confronti del 2017 nutrono ottimismo anche molti grandi rivenditori d’arredamento statunitensi. Dalla nuova amministrazione Trump attendono soprattutto il mantenimento delle promesse sulla semplificazione delle regole e sulla riduzione delle tasse, oltre a un clima favorevole per l’economia.