A ritmo di luci e ombre

Le luci rincorrono le ombre, la materia scompare a tratti per fare spazio al vuoto e le superfici piene si alternano a quelle trasparenti. Gli architetti Aires Mateus, che hanno il loro studio a pochi chilometri dagli Headquarters EDP, conoscono profondamente la storia e la morfologia della città e proprio per questa ragione puntano alla trasparenza come obiettivo fondamentale nel loro nuovo progetto. La relazione tra il Tago con la città di Lisbona è storicamente inviolabile e non deve essere messa a rischio da nessuna barriera o costruzione. Progettare un edificio di tale dimensione (46.222 mq) sulle sponde di un fiume necessita un’abilità particolare per evitare la perdita di storici strati di lettura dalla città verso il corso d’acqua e viceversa.

A livello planimetrico il progetto, pensato per ospitare 750 dipendenti finora sparsi in varie sedi, si sviluppa su un lotto trapezoidale con due stecche di sette piani che si innalzano su una base comune. La verticalità dei due corpi è accentuata dai leggeri pannelli verticali che scandiscono l’intera superficie degli uffici, annullando la massa e il peso dell’edificio bianco.

Si tratta di lamine che a seconda dell’incidenza dei raggi solari hanno una specifica inclinazione, una sorta di brise-soleil che diventa un raffinato motivo decorativo delle facciate. Questi pannelli bianchi, in fibra GRC (calcestruzzo rinforzato con fibra di vetro) hanno profondità differenti per evitare monotonia e per movimentare la facciata. La loro griglia è stata studiata secondo moduli dettati dalle misure standard interne dell’arredo.

Lavorare per sottrazione è la cifra stilistica di Aires Mateus, che scolpiscono e scavano la materia, come nel caso di una delle due torri il cui angolo è tagliato e collegato all’altro corpo da una galleria con andamento diagonale.

Questo stratagemma crea un varco verso lo spazio interno che è stato pensato come piazza pubblica, parzialmente coperta dagli stessi pannelli bianchi che corrono paralleli al piano della strada. Cuore del progetto è proprio questa piazza, dove tra giochi di luci e ombre, troviamo un ristorante e dei negozi, oltre all’ingresso agli uffici che avviene tramite due scale e il blocco ascensori. Interrati sotto la piazza prendono posto l’auditorium con pareti in legno, altri spazi pubblici (sala mostre, caffetteria e sala polivalente) e il parcheggio sotterraneo.

Dovendo accogliere all’interno uffici, gli architetti hanno lavorato sulla flessibilità, con ambienti vetrati e soluzioni progettuali che si possono modificare nel tempo a seconda delle esigenze, come nelle luminose terrazze dove diverse postazioni consentono di lavorare con una rilassante vista sul Tago, su tavoli e sedute MDF Italia che si armonizzano al contesto architettonico per forme e materiali.

 

Credits:

Architect in Charge: Aires Mateus
Design Team: Manuel Aires Mateus, Francisco Aires Mateus
Project Leader: Francisco Caseiro, ana rita rosa, pedro ribeiro

Photo credits: Juan Rodriguez

Interior Finishes
Acoustical ceilings: Castelhano-Ferreira
Suspension grid: Falfer
Demountable partitions: Divilux
Resilient flooring: Silvas
Carpet: decoresse/vorwerk

Lighting
Interior ambient lighting: Flos, Arcluce, Exporlux, Disano, Viabizzuno
Exterior: Arquiled