Abitare in una torre

Talvolta accade che una committenza particolarmente ‘trascinante’ con richieste e desideri sia di maggior stimolo ad una progettazione frizzante e creativa. È quanto accaduto allo Studio Claudia Pelizzari, coinvolta, in uno scambio complice, nella ristrutturazione della residenza di una coppia di professionisti esigente e ironica.
Non si poteva chiedere altrimenti, del resto, per una dimora ubicata in pieno centro storico a Padova, in una torre quattrocentesca che poco ha conservato di sé attraversando i secoli se non il susseguirsi di stanze una sopra l’altra, recuperata attraverso un restauro conservativo e dalla quale si ha il privilegio di godere la vista di pinnacoli, guglie, trafori e cupole della vicina Basilica di Sant’Antonio.

La presenza di poca luce, data la posizione chiusa tra le case dei vicoli, ha portato alla scelta di aprire il più possibile gli spazi attraverso elementi scorrevoli e pavimentazioni in vetro, compresa la scala di collegamento in vetro e Corten. Quasi la totalità degli arredi è stata disegnata dallo studio stesso e realizzata da artigiani, ed una eccentrica scelta del colore ‘blu notaio’, così battezzato e campionato appositamente da uno dei committenti, domina la casa.

Ogni stanza è studiata nei particolari, caratterizzata da un materiale quale finitura degli arredi su misura, come la juta resinata, texture tridimensionali e velluti, al fine di ottenere pezzi unici.
In soggiorno, offrono una calda accoglienza il grande divano a fagiolo greige chiaro, una chaise longue grigio canna di fucile con cuscini multicolor, una libreria in ferro naturale a moduli irregolari e un mobile rivestito in pergamena. L’insieme è illuminato dalla cascata di globi ramati firmati Tom Dixon, proprio in direzione verticale del tavolo in ottone fuso a forma di foglia.
La cucina sfoggia un’isola con piano trapezoidale in marmo Forest Green e granito Zimbawe, contenitori con ante texturizzate e metallizzate color ottone bronzato. A fianco, il tavolo da pranzo con piano in coccio pesto e gambe scultura a forma di ramo, e un contenitore in radica giapponese di tamo.
Nella camera padronale, le pareti rivestite in legno ingrigito celano armadiature e spogliatoi, mentre sulla parete a fondo letto un paravento in vetro esalta come in una teca un’opera di Vashuda Evans su garza, illuminata da led.
La presenza di opere d’arte è un’altra costante un tutta la dimora, mescolate a collezioni di vasi in vetro e ceramica, e oggetti etnici recuperati dai proprietari nei loro viaggi in giro per il mondo.

 

Scheda Progetto:

Proprietà: residenza privata
Principali fornitori di interior: tailor-made su disegno di Studio Claudia Pelizzari/Illuminazione Tom Dixon
Team di progettisti: Studio Claudia Pelizzari