Nuovo indirizzo per Noglu a Parigi

Intimo e accogliente, contemporaneo e materico. Concetti che si amalgamano in modo equilibrato all’interno del nuovo Noglu, il terzo spazio della catena nella capitale Parigina.
L’indirizzo da appuntarsi è 69, rue de Grenelle, nel settimo arrondissement, all’interno di un’area rinomata per i suoi food shop che servono il meglio della cucina francese.

Meta ideale per gli amanti della raffinata pâtisserie, ma soprattutto per chi ricerca una cucina gluten-free, l’ultimo arrivato di casa Noglu si inserisce nel solco di un’esperienza imprenditoriale-gastronomica iniziata nel 2012 per merito di Frédérique Jules (lui stesso intollerante al glutine) che ha dato vita a una serie di bakery/ristoranti (tre a Parigi e uno in Madison Avenue a New York) dal gusto raffinato. Anche dal punto di vista estetico.

Per il nuovo Noglu – apertura che anticipa di pochi giorni il meglio della ristorazione e dell’ospitalità raccontato da EquipHotel – è stato chiamato Mathieu Lehanneur a plasmare l’ambiente arredativo.
L’etica che dà origine al flagship cafè (espressa già in primis dal nome Noglu, ossia No Gluten) ispira anche l’interior design, che intende suggerire un senso di purezza e genuinità attraverso l’uso di materiali naturali come marmo e quarzo per i tavoli, abbinati all’acciaio delle sedute (firmate Magis); il tutto addolcito da un tocco di morbidezza e calda tattilità conferite dai complementi – a partire dai cuscini in velluto grigio LeLièvre fino al leggero design dell’illuminazione, con il lampadario a sospensione Cloudy disegnato dallo stesso Lehanneur e lampade customizzate Charlotte Perriand.

L’ambiente è suddiviso tra l’area d’ingresso con il bancone e il salone rosa cipria, più intimo, a cui si accede attraverso un’ampia apertura in una parete in pietra di decisa profondità e ondulato profilo; un guizzo creativo che rimanda idealmente all’accesso di una grotta. Il designer la spiega così: «Siamo esseri primitivi che sono stati civilizzati. La parete in pietra richiama le nostre origini, legate alla vita nelle caverne e al fatto che non siamo così distanti da esse quando si tratta di domandarci da dove deriviamo e cosa siamo diventati».
Una più piccola apertura laterale fa da eco a questo concetto, apportando dinamicità al candore dello spazio, insieme alle scritte grafiche “Please don’t glu” e “Keep the gluten away”.
Da non perdere!

 

Photo Credits: Michel Giesbrecht