Millennials tra brand e digitale, il futuro è di chi comunica

Un’intensa mattinata quella di ieri trascorsa a Palazzo Mezzanotte a Milano dove, con la moderazione di Enrico Mentana, direttore del TG7, sono stati presentati i risultati di alcuni tra i più interessanti trend economici che richiamano l’attenzione dei player del settore sulla mutazione dell’approccio al design da parte del consumatore, giovane, smart o maturo che sempre più spesso “abita” tra le pareti del mondo digitale e dei social network.

Il ricco parterre di protagonisti coinvolti al convengo ha contributo a evidenziare come sul mercato i Millennials, identificati da Pambianco come i giovani tra i 28-36 anni, non sono solo i consumatori che stanno approcciando al primo acquisto per la casa, ma anche i frequentatori dell’online dove il consumatore è stimolato all’acquisto, di frequente attraverso i social network, grazie all’emozione che un oggetto riesce a generare attraverso un post digitale. La sensazione che deriva da un acquisto smart rende felice chi è attratto dal fascino del design e sensibile agli aspetti della sostenibilità, e preferisce farlo in intimità, contraddicendosi dopo pochi minuti mentre lo condivide con la propria rete.
Un fenomeno che trascina sempre di più i consumatori del panorama internazionale in questa direzione e le aziende ad adeguare le strategie commerciali e di visibilità per rendere sempre riconoscibili i valori dei propri brand e prodotti.
Tema trattato lo scorso Maggio anche da IFDM nel numero dedicato al mercato americano.

Grazie agli interventi dei protagonisti e delle aziende chiamate a confrontarsi sul palcoscenico è emersa la comune necessità di ampliare fortemente la conoscenza del design nel mondo a supporto di una maggior comprensione dei valori delle produzioni italiane. Un pezzo d’arredo e di design che esce dalle fabbriche dei produttori va raccontato prima di essere venduto, soprattutto in paesi come l’America, Asia e Medio Oriente dove il consumatore che desidera un arredamento di qualità non sempre è preparato nel valutarlo ma che piacevolmente vorrebbe inserirlo nella propria casa.

Passando ai dati emersi, si parte dalla presentazione del presidente di FederlegnoArredo Roberto Snaidero, che ha mostrato come il settore sia tornato a crescere. “Nel 2015, dopo anni di crisi, il fatturato è tornato a salire (+3,4%) toccando quota 24,5 miliardi di euro”. Un dato di crescita confermato anche da EY per il 2016, toccando una quota di 40 miliardi (+3,5%).

Per il futuro delle aziende del design sarà decisivo adottare un approccio multicanale alla vendita. Una rete che abbraccia la distribuzione sul territorio ma soprattutto che si estende anche nel web, seguendo il secondo trend in crescita per questo mercato: la diffusione del design online attraverso piattaforme e-commerce sempre più sofisticate.

Come conferma il dato esposto da Paolo Lobetti Bodoni di EY sull’e-commerce, che vale oggi per il settore in Europa circa 6 miliardi di euro. Anche in Italia “il canale digitale sta crescendo rapidamente – ha illustrato Laura Angius, CEO del portale di arredo Lovethesign.com -. Negli ultimi due anni le vendite online di arredamento hanno registrato incrementi del 39% con 566 milioni di euro su un giro d’affari complessivo dell’e-commerce nel nostro Paese che vale 19,3 miliardi”.

L’intervento di Giovanni Anzani, presidente di Assarredo e AD di Poliform, ha segnalato l’importanza di conquistare il mercato dei giovani in modo diverso, per singole specializzazioni, personalizzando l’offerta e distinguendosi sul mercato. La difficoltà attuale per le imprese italiane dell’arredo risiede “nell’operare in mercati altalenanti a livello internazionale”, sui quali però è opportuno perseverare, visti i positivi dati di export forniti annualmente da FederlegnoArredo, dove nel 2015 si è attestata una crescita del 7%.
Bisogna potenziare la comunicazione. Il design Italiano piace ma non è compreso” – con queste affermazioni Anzani, comunicatore d’eccellenza, invita a riflettere sull’importanza del potenziamento delle strategie di comunicazione.

Aspetto importante come la cultura del progetto, è stata invece oggetto di dialogo grazie agli interventi degli architetti internazionali Patricia Urquiola Carlo Colombo la cui visione comune, invita le aziende italiane a fare sistema per poter entrare nei grandi progetti internazionali.

Infine, non sono mancati i temi “sempre caldi” per l’imprenditoria del comparto, come la crescita per acquisizioni di cui ha parlato Pierluigi Coppo di Sambonet Paderno Industrie e la forza del contract raccontata da Carlotta de Bevilacqua, vice presidente di Artemide, player che realizza progetti contract a livello internazionale con incisivo successo.

Durante la tavola rotonda che ha coinvolto Paolo Colonna, fondatore e promotore di IDBGiovanni Tamburi, presidente di TIPBarbara Lunghi, head of small & mid caps-primary markets di Borsa Italiana, si sono raggiunte conclusioni che evidenziano il cambiamento in atto nella mentalità degli imprenditori italiani, ora più aperti a prendere in considerazione il coinvolgimento di investitori, la garanzia da parte dei fondi e della Borsa di affiancare i proprietari di azienda nel cambiamento, rispettandone il dna, e l’utilità di unire aziende per creare sinergie.