Riflettori puntati su Venezia in occasione della 15. Mostra Internazionale di Architettura. La Biennale ha affidato ad Alejandro Aravena la direzione della manifestazione, che porta il titolo di Reporting from the front. Non uno solo, ma molteplici sono i fronti su cui si combatte la sfida che prevede il miglioramento della qualità dell’ambiente edificato; dall’interpretare i desideri dell’uomo alla garanzia di alti standard di vita pratici; dal rispetto del singolo all’attenzione verso la comunità. Il fil rouge tematico della manifestazione affiora in un unico percorso espositivo, che parte dai Giardini – dove si trova il Padiglione Centrale – e giunge all’Arsenale. Ammontano a 88 i partecipanti coinvolti, provenienti da 37 Paesi comprese le cinque new entries: Nigeria, Yemen, Seychelles, Lituania e Filippine. Come ogni edizione, lo spazio privilegiato delle Tese delle Vergini in Arsenale è occupato dal Padiglione Italia, curato da TAMassociati (Massimo Lepore, Raul Pantaleo, Simone Sfriso) e promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Richiama Bruce Chatwin l’immagine proposta da Aravena per l’evento: un’anziana signora che cerca una prospettiva più ampia del suolo, osservandolo dall’alto di una scala. Così, anche la mostra vuole offrire un nuovo punto di vista: nonostante il suolo sia costellato dalle deludenti attività dall’uomo, lo sguardo si concentra sulle sporadiche opere creative che lasciano spazio alla speranza. Secondo il curatore, da una parte questa Biennale di Architettura vuole «Ampliare la gamma delle tematiche cui ci si aspetta che l’architettura debba fornire delle risposte, aggiungendo alle dimensioni artistiche e culturali che già appartengono al nostro ambito, quelle sociali, politiche, economiche e ambientali. Dall’altra, vuole evidenziare il fatto che l’architettura è chiamata a rispondere a più di una dimensione alla volta, integrando più settori».
Tra i sostenitori della mostra, Laminam – brand specializzato in produzioni di superfici ceramiche di grande formato e minimo spessore – svela il progetto editoriale World Atlas Book durante la tavola rotonda Il Pianeta in Superficie in occasione dell’evento. Un viaggio alla scoperta di culture e spiriti artistici attraverso gli scatti di Andrea Garuti delle principali realizzazioni del marchio nel mondo, dando forma a un volume architettonico in tiratura limitata.
Reporting from Marghera and Other Waterfronts è uno dei tre progetti speciali presentati durante l’interno arco della manifestazione, che si svolge dal 28 maggio al 27 novembre; l’esibizione – promossa dalla Biennale – è curata dall’architetto Stefano Recalcati che analizza a Forte Maghera i diversi progetti di rigenerazione urbana dei porti industriali. Seguono A World of Fragile Parts, curato da Brendan Cormier e realizzato in collaborazione con il Victoria&Albert Museum, e Report from Cities: Conflicts of an Urban Age dove il curatore Ricky Burdett presta attenzione al rapporto tra spazi pubblici e spazi privati, in previsione della conferenza Habitat III.
Tra le iniziative collaterali alla 15. Mostra, i Meetings on Architecture, il progetto per Università e Accademie Biennale Sessions, ma anche l’attività Educational rivolta a un ampia gamma di studenti, e il Leone d’Oro alla Carriera, premio conferito all’architetto brasiliano Paulo Mendes da Rocha.