La Nuit Blanche di Monaco è stata un’intensa maratona per nottambuli. Il programma del 29 aprile, che consisteva di concerti, performance, opere temporanee in situ, video e film, si dipanava nei luoghi cardine della città fino all’alba. L’obiettivo era coinvolgere il pubblico, oltre al nutrito numero di artisti, invitati entrambi dal commissario artistico Jörg Heiser a partecipare, come spettatori/attori, a questa prima edizione della notte bianca monegasca, che si intende presentarsi come nuovo appuntamento culturale e artistico internazionale.
Il curatore, insieme con i commissari associati Cristina Ricupero e Leonardo Bigazzi, si è ispirato al tema del “piacere della scoperta”, rifacendosi alle parole con cui il fisico e Premio Nobel Richard Feynman descrive la curiosità che anima il lavoro tanto degli scienziati quanto degli artisti, e ha ‘messo in scena’ un dialogo continuo fra i luoghi, gli autori e gli spettatori (a volte ignari) con l’obiettivo di trasformare la città in un enorme palcoscenico artistico, almeno per una notte, donando emozione e sorpresa in un rito collettivo.
Su proposta del Consiglio Nazionale, il Governo Principesco ha voluto celebrare così, oltre alla città, l’arte contemporanea in tutte le sue manifestazioni, e la programmazione, resa possibile dalla Direzione degli Affari Culturali del Principato, ha dato spazio a più di 30 progetti d’artista e a una lunga maratona di film, video e musica durata fino alle 6 del mattino.
Dal Cinema des Beaux-Arts nel Teatro Princesse Grace con le Night Tales, serie di proiezioni in cui per diversi artisti la notte diventa un territorio di libertà, segreti, trasgressione, sogno e scoperta, ma anche di paura e violenza, ai concerti e alle performance di musica all’aperto o negli auditorium. Dai suoni delle arpe eoliche dell’opera Vayu-Vata di Gabriel Lester o degli altoparlanti del collettivo MRS con L’Oeuil du Cyclon, al concerto per soli ottoni Water Music di Augustin Maurs, alle composizioni di ricerca di autori come Christophe Chassol con Big Sun, Shana Moulton con la miniopera Whispering Pines, Günter Reznicek con Nova Huta, Markus Popp alias Oval.
E per unire terra, mare e cielo uno degli highlight più attesi della serata è stata l’opera di skywriting orchestrata da Doug Aitken, spettacolo di acrobazia aerea in cui due velivoli trascrivevano una traccia grafica nel cielo. Nella quasi oscurità invece delle sale di Villa Sauber, il Nouveau Musée National de Monaco, Francesco Vezzoli dedica una mostra alla diva Marlene Dietrich, assumendone anche le sembianze.