Vitra racconta Girard

La passione per i colori e per la cultura popolare hanno accompagnato Alexander Girard lungo il corso dell’intera sua esistenza. Ben si nota nella personale – curata da Joachen Eisenbrand e Sara Wirth – che Vitra dedica al lungimirante designer e architetto del XX secolo, allestita fino al 29 gennaio 2017 presso il Vitra Design Museum di Weil am Rhein.

Il museo tedesco ha acquisito la collezione privata di Girard pochi anni dopo la sua scomparsa, avvenuta nel 1993, attualmente esposta in un’esibizione organizzata dallo studio londinese di design Raw Edges. Costituita da modelli, complementi d’arredo, tessuti, oggettistica, così come documenti e disegni in gran parte mai presentati prima d’ora, la retrospettiva offre una panoramica completa della vita di Girard, dal punto di vista professionale così come privato.

Durante il cinquantennio di operatività a partire dal 1920, il designer cresciuto a Firenze si è cimentato in molteplici progetti di natura differente, dal design di tessuti agli interni di casa Miller a Columbus, Indiana. Influenzato dalla cultura cosmopolita già in tenera età, incrementata poi con lo scorrere del tempo, il designer ha realizzato anche opere in formato ridotto, tra cui la celebre iscrizione Love.

Alexander Girard, particolarmente affascianto dall’arte popolare, di cui ha collezionato ampio materiale, ha anticipato la tendenza alla globalizzazione del design; inoltre, è stato uno dei primi designer ad approfondire lo studio dei colori, sapientemente utilizzati all’interno delle sue creazioni. L’accostamento di aspetti contrastanti – tra artigianato e industria, tra pop ed elite, tra decorazione ed essenzialità – è anch’essa caratteristica fondamentale, che rende l’architetto un pioniere del settore.