La contemporaneità approda al Met Breuer

Upper East Side di New York City, patria dell’arte mondiale, contemporanea e non. Madison Avenue, via dello shopping. All’incrocio con la 75th, sorge un nuovo colosso dell’arte contemporanea: il Met Breuer.

L’iconico edificio, progettato dal Big del Bauhaus Marcel Breuer, ha ospitato per un cinquantennio l’altrettanto celebre Whitney Museum, per poi passare nelle mani del Met. Estremamente rappresentativa della modernità, l’architettura è modallata sulla forma di uno ziggurat capovolto, imponente e decisa nell’utilizzo del cemento. Razionalità e funzionalità – alla base della filosofia bauhausiana –  sono rese esplicite dall’architetto ungaro, che ha suscitato enorme stupore, invitando gli osservatori a indietreggiare per poter ammirare appieno le proporzioni eleganti e moderate.

La struttura, restaurata dallo studio Beyer Blinder Belle Architects&Planners, ospiterà inizialmente due exhibition esclusive; Unfinished: Thoughts Left Visible raccoglie quasi 200 opere dei più grandi Maestri dell’arte internazionale a partire dal Rinascimento fino ad oggi, da Tiziano a Rauschenberg passando per Cézanne. Accumunate dall’incompletezza, consapovole per taluni, involontaria per altri, le opere della collettiva resteranno in esposizione fino al 4 settembre.

Di stampo radicalmente diverso la seconda mostra, dedicata al modernista indiano Nasreen Mohamedi e disponibile fino al 5 giugno 2016, dove una cornice incredibilmente suggestiva diventa sfondo per la grande maggioranza della sua produzione.

Numerose altre mostre si susseguiranno nella rappresentativa location di Manhattan: una retrospettiva dedicata a Kerry James Marshall, le fotografie newyorkesi di Diane Arbus e quelle architettoniche che ritraggono gli edifici pubblici di Breuer.

Nell’immensa cerchia dei musei presenti a New York City, in particolare nell’elitaria isola americana, il Met Breuer riprende la scia dell’eterno antenato Metropolitan Museum of Art e diventerà un nuovo punto di riferimento artistico a livello globale.