R&E Bouroullec per Kettal. La sedia che sfida il tempo

Recentemente avete presentato Stampa, una nuova seduta outdoor realizzata in collaborazione con Kettal. Quali sono le caratteristiche distintive di questo prodotto?

Quando abbiamo iniziato a ragionare sul briefing, la nostra prima idea è stata quella di disegnare una sedia di alluminio che fosse robusta e delicata allo stesso tempo. Per dare corpo a questa intuizione abbiamo incoraggiato l’azienda a sperimentare la combinazione di diverse tecniche.

Lo schienale perforato è stato realizzato tramite punzonatura e piegatura di fogli di alluminio ed è collegato alla seduta e alle gambe idroformate da un anello stampato a iniezione, che conferisce solidità e compattezza alla struttura.

Questo processo ci ha consentito di ottenere forme semplici e leggere, che rievocano sensazioni tessili, ma che sono abbastanza robuste per durare a lungo, anche in un ambiente outdoor.  Come un paio di stivali di pelle, volevamo che col passare del tempo Stampa acquisisse sempre maggior fascino.

Come si è articolato il processo di sviluppo?

La progettazione è un processo di intelligenza collettiva, ma fin dall’inizio avevamo chiaro in mente la geometria della sedia e le tecniche che avremmo dovuto usare per la sua realizzazione. Poi, passo dopo passo, lavorando con l’azienda abbiamo scoperto elementi nuovi e il progetto si è evoluto. Per Kettal è stata un’esperienza nuova e stimolante, perchè loro sono maestri nelle tecnologie tradizionali mentre questo è un oggetto molto evoluto in termini di ricerca tecnologica.

In che modo la destinazione d’uso ha influenzato la progettazione?

Il mobile outdoor deve superare un test molto severo, quello dei cambiamenti climatici. Noi abbiamo sempre amato la Toledo, una sedia disegnata da Jorge Pensi per Knoll e da molto tempo volevamo progettare una sedia in alluminio altrettanto robusta. Il nostro desiderio era quello di disegnare un prodotto che tra 20 anni potremmo trovare in un mercatino ed essere felici per questo. E quando abbiamo ricevuto il briefing abbiamo subito pensato che era arrivato il momento di provarci.

Avete già programmato lo sviluppo di una collezione?

Noi crediamo che il rapporto con un’azienda sia un po’ una storia d’amore. Siamo stati molto soddisfatti da questa prima esperienza con Kettal, quindi in questo momento stiamo lavorando alle soluzioni che ci consentiranno di completare la collezione. 

I vostri progetti sono accomunati da una ricerca di nuove soluzioni tecniche ed estetiche. Qual è il ruolo della sperimentazione nel vostro lavoro?

Ricerca e sperimentazione sono fattori molto stimolanti, anche se a volte risultano frustranti perché il risultato di questo percorso può sintetizzarsi in progetti irrealizzabili… Un buon progetto è caratterizzato da un sottile equilibrio tra diversi fattori. E l’esperienza del consumatore è uno di questi. Noi puntiamo a realizzare progetti che siano accessibili alla maggior parte delle persone. Così, anche in fase sperimentale, cerchiamo di tenere sempre conto delle richieste del mercato e dell’utente.