In una cornice mediterranea unica e in sintonia con il paesaggio circostante, Massimo Iosa Ghini ha scelto di realizzare la sua abitazione integrandola con la stessa terra salentina, attraverso tecniche di lavorazione e materiali autoctoni. La struttura è infatti caratterizzata dall’utilizzo della locale pietra Chianca per la pavimentazione esterna, grandi pannelli di gres porcellanato per quella interna, il tufo di Acquarica per i rivestimenti di facciata, la pietra leccese per il camino interno e ancora l’uso di pietra a secco per la copertura a botte dell’antica pajara.
Disposta su un unico livello e su un terreno di oltre un ettaro, il disegno della planimetria è ispirato alla masserie salentine e rispetta la vegetazione preesistente. Centro di ritrovo della famiglia, un vasto living di sei metri esposto a sud forma un tutt’uno con la zona pranzo e cucina. In questo ambiente si affacciano quattro camere da letto tutte dotate di servizi.
La presenza di ampie vetrate che si affacciano sulla zona esterna, concepita come naturale proseguimento della zona interna poiché pavimentata e pensata come luogo di relazioni con divani e poltrone artigianali, sottolineano il rapporto voluto e costante tra gli spazi.
Poco distante dall’abitazione, in un unico blocco a se stante, si trova una pajara adibita a dependance per gli ospiti. Qui, una copertura piana, accessibile attraverso una scala esterna, conduce al belvedere panoramico sulla campagna e sul mare.
A sottolineare la ricerca di essenzialità e pulizia formale, gli arredi sono costituiti da alcuni semplici pezzi di artigianato che si alternano con pochi pezzi di design firmati per la maggior parte dall’architetto stesso, lasciando come protagonista assoluta la luce naturale e il paesaggio circostante.
Photo by Cosmo Laera