Glass Cube secondo Ron Gilad

Gilad reinterpreta i temi distintivi dell’identità aziendale di Molteni&C: i materiali – il legno prima di tutto – la qualità, l’esperienza, la tecnologia, l’industria e l’artigianalità, i prodotti e le collezioni.

Nello spazio bianco e minimale di Glass Cube, monumentali sono le grandi porte e le pareti infinite in legno di tek.
 Una scatola bianca, senza partizioni, perché sono gli oggetti che lo occupano a creare lo spazio, a influenzarne la natura e la qualità. Qui la visione ironica e provocatoria di Ron Gilad si posa sui grandi classici e sui pezzi contemporanei, e li reinterpreta manipolando forme e funzioni.

Un divano si tuffa dal soffitto nello spazio. Un cassettone di Gio Ponti è tagliato in due, come la mucca sezionata da Damien Hirst, per scoprire com’è fatto e rivelarne l’anima tecnologica.
 Piroscafo, disegnato da Luca Meda e Aldo Rossi, diventa una nave dal ventre caldo e rosso, come il cassetto colorato di Carteggio, che si specchia nel suo doppio e diventa, libero nello spazio, un totem-scultura. I contenitori e le mensole disegnate da Gilad sono composte in modo geometrico, strizzando l’occhio a Donald Judd.

Cuore del progetto è una Wunderkammer, dove realtà e fantasia giocano a inseguirsi e a mescolarsi, attraverso la tecnologia multimediale delle proiezioni 3D mapping, in un ambiente sonoro site specific, composto da Fabrizio Campanelli ed eseguito dalla budapest Symphony Orchestra.