Architettura e pensiero

La mostra a Château La Coste, in Provenza, conduce in un viaggio nella mente dell’architetto visionario Richard Rogers prima ancora che nelle sue architetture. Un omaggio di Ab Rogers, figlio del progettista. Dal 22 ottobre 2023 al 7 gennaio 2024

Galerie Richard Rogers at Château La Coste, France - Photo © James Reeve, courtesy of Château La Coste, France
Galerie Richard Rogers at Château La Coste, France - Photo © James Reeve, courtesy of Château La Coste, France

È stato una delle figure pioneristiche dell’architettura del XX secolo ed anche di buona parte di quello successivo. Il Centre Pompidou a Parigi, progettato a quattro mani con Renzo Piano, ne è l’esempio più lampante. Ma la lista è lunga. La sede dei Lloyd’s e il Millennium Dome a Londra, la Corte europea dei diritti dell’uomo a Strasburgo. Per non parlare dei numerosi riconoscimenti ricevuti, tra cui il Pritzker Architecture Prize (2007) e il Leone d’Oro alla Carriera de La Biennale di Venezia (2006).

Richard Rogers (1933-2021) ha lasciato un segno indelebile nella contemporaneità delle nostre città, grazie ad un linguaggio progettuale che esplora il potenziale delle diverse forme architettoniche e l’influenza sul comportamento di chi interagisce con esse. Dal 22 ottobre 2023 al 7 gennaio2024, la mostra Richard Rogers at the Drawing Gallery, presso Château La Coste, in Francia, gli rende omaggio. Un’idea di Ab Rogers, fondatore dell’omonimo studio londinese e figlio del progettista, che punta i riflettori sulle motivazioni, ambizioni e ideologie che hanno alimentato la pratica creativa del padre nel corso di 50 anni. Un’opportunità unica di approfondire l’impatto psicologico sugli utenti degli spazi costruiti da Rogers, esplorare la sua eredità architettonica e l’effetto duraturo delle sue idee.

All’interno della galleria progettata dallo stesso Rogers nel 2020, dipinta interamente di un rosa intenso, la mostra svela le idee più radicali emerse nel corso della sua carriera attraverso 10 progetti cruciali – 7 realizzati, 3 non costruiti –. Dalla Zip-Up House (1967-69) e Centre Pompidou (1977), all’Industrialized Housing (1992), The Millennium Dome (1999), Tree House (2016), per concludere appunto con Richard Rogers Drawing Gallery.

Progetti che evidenziano i concetti di architettura non tradizionale, accompagnati dalla voce del progettista che riempie lo spazio echeggiando da un film introduttivo. Racconta Ab Rogers: “Questo è un ritratto coinvolgente di un uomo che non ha mai smesso di sviluppare le sue passioni sociali, ambientali, etiche e politiche e per il quale gli edifici erano la manifestazione fisica delle sue convinzioni, ma non necessariamente l’eredità finale”.

Photo © James Reeve, courtesy of Château La Coste, France