#PedraliShiftingPerspectives - Photo © Ottavio Tomasini
#PedraliShiftingPerspectives - Photo © Ottavio Tomasini

#PedraliShiftingPerspectives è il nome dello stand con cui Pedrali si è presentata all’ultima edizione del Salone del Mobile.Milano. Un concept innovativo, ispirato al Case Study Houses Program, un progetto sperimentale americano che ha esplorato, a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, soluzioni abitative innovative, sostenibili e funzionali per il futuro. Lo spazio espositivo, firmato DWA Design Studio, ha reinterpretato elementi classici in chiave contemporanea, guidando i visitatori attraverso scenari differenti, dove venivano pian piano svelate le nuove collezioni Pedrali indoor e outdoor in un susseguirsi di ambienti avvolgenti. Il viaggio iniziava in un intimo ambiente domestico, accogliente, dove un soffitto lucido e riflettente amplificava la sensazione di accoglienza, mentre le pareti ospitavano installazioni astratte che catturavano lo sguardo.

#PedraliShiftingPerspectives è il nome dello stand con cui Pedrali si è presentata all’ultima edizione del Salone del Mobile.Milano. Un concept innovativo, ispirato al Case Study Houses Program, un progetto sperimentale americano che ha esplorato, a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, soluzioni abitative innovative, sostenibili e funzionali per il futuro. Lo spazio espositivo, firmato DWA Design Studio, ha reinterpretato elementi classici in chiave contemporanea, guidando i visitatori attraverso scenari differenti, dove venivano pian piano svelate le nuove collezioni Pedrali indoor e outdoor in un susseguirsi di ambienti avvolgenti. Il viaggio iniziava in un intimo ambiente domestico, accogliente, dove un soffitto lucido e riflettente amplificava la sensazione di accoglienza, mentre le pareti ospitavano installazioni astratte che catturavano lo sguardo.

Protagonista di questa scena era Opale, la poltrona disegnata da Patrick Jouin, che seduce con le sue forme fluide e organiche. Le gambe in massello di noce o frassino si integrano armoniosamente con schienale e braccioli, creando un profilo elegante e continuo. La seduta, generosa e accogliente, offre un comfort impareggiabile grazie alle cinghie elastiche e allo schienale in schiumato poliuretanico.

Un dettaglio distintivo è la maniglia integrata nello schienale, che ne facilita lo spostamento ed esalta la tridimensionalità. Accanto a Opale, il tavolo Frank di Robin Rizzini, selezionato dall’ADI Design Index e in lizza per il Compasso d’Oro 2026, cattura l’attenzione con la sua finitura lucida e le sue forme ispirate all’architettura e ai materiali industriali. A completare l’atmosfera, le nuove lampade Kawara di Yusuke Kawai, a sospensione orizzontale e verticale, creavano un’illuminazione soffusa e suggestiva.

Proseguendo nel percorso, si apriva un ampio scenario outdoor, rigoglioso di verde e definito da diversi spazi. Le pareti a listelli retroilluminate creavano un effetto di continuità con l’esterno, conferendo profondità all’ambiente. Qui, le nuove poltrone lounge e i divani Lamorisse outdoor, disegnati da CMP Design, ricreavano un confortevole salottino all’aria aperta, affiancati dai tavolini Buddy di Busetti Garuti Redaelli

Le sedute Lamorisse si distinguono per il contrasto tra la struttura portante, dalla forma sobria, e il cuscino ricco e accogliente. La leggerissima struttura, realizzata in estruso di alluminio, accoglie un morbidissimo cuscino generoso e avvolgente. La seduta è sostenuta da cinghie elastiche che garantiscono estremo comfort e un’ottima resistenza. Schienale e seduta sono sfoderabili e uniti tramite una zip, per semplificare la manutenzione e la pulizia. 

Le poltrone Lamorisse outdoor erano invece poste attorno al tavolo Anemos, di Pio & Tito Toso, caratterizzato da forme semplici e architettoniche. Il tratto distintivo è la base, formata da due gusci in pressofusione di alluminio separati tra loro e fissati al ripiano che, grazie ad una doppia curvatura, assumono una forma flessibile e sinuosa. Il ripiano è proposto nella finitura argilla dalla texture materica che, in tinta con la base, dona al tavolo un aspetto elegante che lo rende perfetto sia per l’interno che per l’esterno. Per dare un tocco di luce, sul tavolo trovava posto la nuova lampada da tavolo ricaricabile Filicudi di Andrea Pedrali. La nuova collezione Griante, disegnata da CMP Design, creava un legame armonioso tra gli spazi interni ed esterni, reinterpretando l’idea di una seduta intrecciata attraverso un design che unisce l’artigianato tradizionale e la produzione industriale moderna. 

La collezione offre due varianti distinte: una pensata per gli interni, realizzata in frassino certificato FSC®, e un’altra per gli ambienti esterni, realizzata in pregiato teak, anch’esso certificato FSC®. L’elemento distintivo di Griante è l’intreccio artigianale del sedile e dello schienale, creato con un nastro in filato di polipropilene riciclabile, che conferisce comfort e resistenza.

Gli ambienti erano arredati con attenzione ai dettagli: lo spazio esterno presentava pareti e pavimentazioni che richiamavano il cemento, creando un’atmosfera scultorea, con le poltrone Griante disposte attorno al tavolo Anemos per outdoor. All’interno, il tavolo Anemos ovale laccato lucido, illuminato dalla lampada a sospensione orizzontale Kawara. Accanto, il sideboard Blume di Sebastian Herkner, con il suo caratteristico profilo in alluminio e le ante in frassino o noce, unisce funzionalità ed eleganza. 

L’area relax era arricchita dalle poltrone Ester Lounge di Patrick Jouin, dalle forme morbide e accoglienti, e dal tavolino Blume. Nel living, spiccava Jeff, il sistema di sedute componibile di Patrick Norguet, caratterizzato da volumi armoniosi e dalla possibilità di essere riconfigurato. Sono stati presentati nuovi elementi più compatti, tra cui un modulo lineare, un pouf poggiapiedi e un modulo angolare. La poltrona Héra lounge di Patrick Jouin, realizzata in frassino con uno schienale curvato, e i tavolini Caementum e di Marco Merendi e Diego Vencato Diego di Jorge Pensi Design Studio completano l’ambiente. Una grande novità era rappresentata dalla Materioteca Pedrali, un’esperienza immersiva nel cuore dei materiali. Questo spazio, concepito come un laboratorio sensoriale, presentava un grande tavolo quadrato diviso in sezioni, ognuna delle quali esponeva campioni di colori e texture che evocavano un paesaggio urbano in miniatura. Microarchitetture composte da elementi diversi, dove la ruvidità industriale incontrava la morbidezza organica, creava un dialogo materico equilibrato.

L’atmosfera mutava costantemente, simulando una passeggiata urbana. Le lampade Filicudi, simili a lampioni stilizzati, illuminavano la scena, mentre una palma centrale simboleggiava l’armonia tra architettura e natura, sottolineando l’importanza fondamentale dei materiali nel design. La sala da pranzo era caratterizzata dal tavolo Rizz di Robin Rizzini, con le sue gambe affusolate in alluminio, e dalle poltrone Héra Soft di Patrick Jouin, con schienale imbottito e gambe in legno massello.

La lampada Kawara a sospensione orizzontale illuminava il tavolo, mentre le poltrone lounge Ila di Patrick Jouin e il tavolino Blume creavano un angolo più intimo. Ila unisce eleganza e comfort, con una parte esterna rigida e un interno morbido che avvolgeva chi vi si sedeva. Infine, l’ultimo ambiente ricreava un patio esterno dove veniva presentata la collezione Coney, disegnata da CMP Design, che si distingue per le sue linee essenziali e la leggerezza visiva. 

La collezione comprende sedia, poltrona e versione lounge, tutte caratterizzate da una struttura in acciaio curvato. L’ambiente era completato dai tavoli Concrete con base in graniglia di cemento e dalla lampada Filicudi. La corte centrale, suddivisa in diversi spazi, ospitava, infine, diverse collezioni Pedrali, tra cui Nemea, presentata nella nuova versione in noce americano.