Soffitti a volta, cupole a cassettoni, pareti in mattoncini tipicamente British, prigioni celate nei seminterrati: è l’Old Sessions House, nel cuore di Clerkenwell, a Londra, un edificio imponente e ricco di storia, nato nel 1779 come tribunale e oggi bene architettonico tutelato.
Qui, in questa cornice unica, nasce Casa Gessi London, il primo showroom londinese di Gessi, azienda italiana specializzata nel settore del bagno. Uno spazio di 500 metri quadrati su un unico livello, per raccontare al pubblico internazionale l’idea di benessere, di innovazione e di design del brand nato nel 1992 a Serravalle Sesia, in provincia di Vercelli, dall’intuizione di Umberto Gessi e del figlio Gian Luca Gessi. La difficoltà, e dunque la maestria, è stata nell’integrare le nuove collezioni bagno in un contesto così ricco di storia, di far dialogare il presente con il passato, in una giustapposizione armonica di stili e linguaggi.
Da non perdere, la lounge Libertà, un luogo pensato per una piacevole pausa, i giochi di acqua e di luci nell’area dedicata all’Architectural Wellness e, per concludere, il Dressing Room dell’Atelier Gessi Wellness, come un atelier di alta sartoria dove scegliere i materiali e le finiture per docce e bagni su misura.
Casa Gessi London è la più recente apertura internazionale da parte del brand, dopo Milano, Singapore, Dubai e Shanghai.
“Gessi ha sempre scelto con grande cura i quartieri in cui aprire le proprie “Case”, tra quelli che garantissero, in ogni città prescelta, un maggiore scambio artistico e culturale e fertilizzazione con le attività del quartiere e dei vicini. La scelta del quadrilatero della moda milanese e di Orchard Road in Singapore, è stata quindi naturale tanto quanto quella del vivace quartiere londinese di Clerkenwell. Con più attività creative per miglio quadrato che in qualsiasi altra parte del mondo, Clerkenwell è infatti il fulcro della creatività a Londra, uno dei villaggi urbani più eccitanti nel suo centro, con un forte senso di comunità”, afferma Gian Luca Gessi, CEO e fondatore dell’azienda insieme al padre Umberto.
