Addio a Ventura Projects

Protagonista indiscusso del FuoriSalone con le sue grandi installazioni e design sperimentale, dopo dieci anni Ventura Projects chiude definitivamente i battenti

Non ha superato l’impatto della pandemia e le conseguenti cancellazioni delle manifestazioni chiave di Milano. Con grande rammarico della fondatrice Margriet Vollenberg e di tutta la design community internazionale, Ventura Projects abbassa il sipario.

Una decisione che appare definitiva, non solo in vista del rinvio al prossimo anno e neppure circoscritta all’appuntamento milanese, come la fondatrice e Art Director ha comunicato pochi giorni fa attraverso i canali digital della manifestazione: “Dopo dieci edizioni di successo e nel pieno dell’organizzazione dell’undicesima durante la Milano Design Week 2020, Ventura Projects non è più fattibile. (…) Non saremo più presenti durante la Milano Design Week e gli altri eventi internazionali di settore in futuro”.

Se infatti gli appuntamenti meneghini ai Magazzini Raccordati, presso la Stazione Centrale, e a BASE, per le manifestazioni di Ventura Centrale e Ventura Future – prima ancora a Lambrate e in Città Studi – erano un must del palinsesto del FuoriSalone, non da meno erano gli ‘spin off’ internazionali tra Berlino, Londra, Kortrijk, New York e Dubai.

La cancellazione della kermesse di quest’anno “ha avuto un impatto enorme e irreversibile sulla società”, ovvero Organisation in Design ripartita tra i team di Utrecht e Milano; non sono bastati gli sforzi di Margriet Vollenberg: “Con grande dolore nel cuore sono giunta alla conclusione che non era più possibile portare avanti il mio sogno e quello di molti designer e studi”.

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Ventura è stata infatti negli anni trampolino di lancio e palcoscenico per oltre 7000 espositori, innumerevoli innovazioni, fucina di design sperimentale e cornice di stupefacenti installazioni.
Molti quindi i creativi – come Maarten Baas, Luca Nichetto, Satoshi Yoshiizumi – che hanno espresso ringraziamenti e vicinanza agli organizzatori per quanto fatto lungo un decennio.
“Speriamo che la stimolante atmosfera del design di tutto il mondo possa ritornare presto – conclude Margriet Vollenberg (qui in foto con Maarten Baas) – Ora più che mai per affrontare questa crisi e le sue conseguenze abbiamo bisogno della creatività, della gioia e dell’ingegnosità che il design sa offrire”.