Dopo l’annuncio di martedì 25 febbraio, con l’importante endorsement del sindaco di Milano Beppe Sala, Emanuele Orsini (Presidente di FederlegnoArredo Eventi) e Claudio Luti (Presidente del Salone del Mobile) hanno ricevuto questa mattina la stampa per un primo confronto dopo la decisione di porre fine alla querelle “Salone sì – Salone no – Salone forse” fissando l’appuntamento dal 16 al 21 giugno.
Tra il dire e il fare, soprattutto in questo caso, c’è ora un importante spazio da colmare, ma quello che sicuramente conta è che il coraggio di decidere positivamente non è mancato e il CDA di FederlegnoArredo Eventi – che comunque dichiarava al suo interno posizioni non omogenee – ha scelto di governare gli eventi e non di lasciarsi guidare dalle congiunture negative.
Le notizie sulla situazione del Coronavirus che arrivano, per esempio, dalla Cina (IFDM ha coinvolto l’opinione della propria branch operativa a Pechino) dicono che la situazione sta decisamente migliorando, che la macchina produttiva e commerciale sta ripartendo. Da lunedì 02 Marzo la maggior parte dei negozi e showroom riaprono al pubblico a Shanghai e nei principali hub del retail.
Questa mattina non si è parlato di “buona volontà”, ma di scelta che tiene conto di tanti aspetti: l’espansione del virus sta rallentando, il comparto rappresenta oltre 42 miliardi e mezzo di fatturato prodotto da oltre 80.000 aziende che impiegano 360.000 persone, l’indotto che il Salone del Mobile rappresenta i termini di ospitalità, viaggi e indotto.
Le dichiarazioni di Emanuele Orsini e Claudio Luti
Emanuele Orsini ha sottolineato come “sia fondamentale coinvolgere tutte le parti in causa, per condividere oneri e onori: le istituzioni (a partire dal Governo) chiamate in causa per un supporto in termini economici, gli albergatori (monito anche del Sindaco Sala) a cui verrà chiesto di valutare momento e contesto prima di mettere mano alle tariffe e, naturalmente, la filiera del mondo dell’arredamento, a cominciare dalle aziende”.
Claudio Luti ha ribadito come – aldilà della facile retorica – il “fare sistema” sia in questo momento una condizione necessaria per traghettare il settore fuori da questa congiuntura; il Salone del Mobile studierà pertanto adeguate iniziative per venire incontro agli espositori e alle loro esigenze. La prima? Slitta di due mesi il versamento del saldo per la partecipazione previsto in origine in questi giorni.