MDF20: il design è trasformista

È in corso, sino al 29 febbraio, il Madrid Design Festival 2020 (MDF20), evento internazionale nella capitale spagnola che celebra il design osservandolo con occhio responsabile

‘Redesigning the world’. È la lente di ingrandimento con la quale la terza edizione di Madrid Design Festival guarda e analizza l’universo della progettazione sino al 29 febbraio.

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Madrid Design Festival 2020

Sotto la direzione di Álvaro Matías, il programma del festival – 250 attività, 66 mostre, 12 installazioni e la partecipazione di oltre 400 professionisti – parte da una fotografia della realtà in cui viviamo, scandaglia alcuni dei problemi più urgenti che la società deve affrontare nell’immediato futuro, sino a proporre possibili soluzioni attraverso il contributo del design, il suo aspetto funzionale, la capacità trasformativa, una sua possibile dimensione sociale e pedagogica, passando per nuovi materiali, sostenibilità e consumo responsabile.

 

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Madrid Design Festival 2020/Ciclo di vita dei materiali

Un mondo in fase di doverosa riprogettazione quello preso in analisi da MDF20 che non manca di includere nuovi approcci progettuali, sedi e istituzioni con cui arricchire un dialogo per stimolare la creazione di una cultura del design. Tra le ‘voci’ più rilevanti del panorama internazionale quella di Patricia Urquiola filtrata da Ana Dominguez Siemens che alla designer spagnola, recentemente nominata ‘Designer del decennio’ con una medaglia d’oro al merito nell’arte, dedica una mostra visitabile sino al 1° marzo presso la sede culturale Fernán Gómez di Madrid.

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Nature Morte Vivante, mostra dedicata a Patricia Urquiola a cura di Ana Dominguez Siemens/ Madrid Design Festival 2020. Foto © Sebastián Bejarano

Nature Morte Vivante, questo il nome della retrospettiva che ne svela i lavori di industrial design, quelli di produzione artigianale e quelli in cui i due fattori sono indissolubilmente uniti. Un tributo non cronologico rappresentato attraverso ‘5 nature morte’ che esplorano i temi ricorrenti del pensiero progettuale di Patricia Urquiola. Cosas trasparentes (cose trasparenti), Viajes empáticos (viaggi empatici), Resistencias (resistenze), Gender? What Gender? (Sesso? Che genere?), Contaminaciones (contaminazioni) raccontano, tra gli altri, dell’interesse per il colore, espresso attraverso momenti di rigore o esuberanza, mentre l’attenzione verso la sostenibilità è visibile nei pezzi realizzati con materiali riciclati. Nature Morte Vivante si chiude con un progetto di realtà virtuale che esplora le ‘emozioni’ degli oggetti, provocazione che intende suscitare domande. Gli interrogativi sono il primo passo verso la risoluzione.

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Nature Morte Vivante, mostra dedicata a Patricia Urquiola a cura di Ana Dominguez Siemens/ Madrid Design Festival 2020