La corte della creatività di Miami

Dal 3 all'8 dicembre Miami si trasforma in un hub dedicato all'arte e al design, tra installazioni, eventi, kermesse e grand opening che investono i diversi distretti della città: dalla vivace South Beach all'esclusività del Design District, in un cortocircuito espositivo dal fascino inedito

Il fermento creativo che vive Miami durante la settimana dedicata alle pièces uniques, con Art Basel e Design Miami/, si stempera dalla magnificenza dell’Art Déco District fino all’epicentro dedicato al luxury lifestyle, il Design District.
Tra Gallerie che svelano i loro tesori limited edition, collaborazioni inedite tra importanti marchi e acclamati designer, opening di attesi showroom come Molteni e Rimadesio, installazioni site-specific, la città mostra il suo volto artistico, con uno sguardo alla moda e alla cultura del progetto.

Tra gli eventi da non perdere “fuori fiera”, The Garden of Beauty by Visionnaire: in occasione del suo 15mo anniversario il brand ha trasformato lo showroom di Miami in un giardino lussureggiante scaturito dalla mente di Marc Ange. Protagonista il Pavone, animale maestoso ed elegante a cui si ispira la capsule collection.

Camminando nell’eleganza del Design District si rimane incantati e sorpresi dalle pop-up installation o dalle opere permanenti che animano il quartiere del lusso di Miami. Lavori artistici site-specific come la scultura “Dollar Gallon” realizzata da Virgil Abloh, Direttore Creativo e fondatore di Off-White ™, nonché attuale Direttore Artistico per l’uomo Louis Vuitton, che indaga gli effetti della pubblicità. Nuage dei fratelli Bouroullec è un pergolato organico per ripararsi dal sole e sedersi, dando vita a un rapporto armonico tra Natura e Architettura grazie alla sua struttura in acciaio e vetro colorato che imita il momento in cui le nuvole si aprono per lasciar trasparire i raggi solari della splendente Miami.
Tra le affascinanti Public Installation, l’affascinante Fly’s Eye Dome – progettato da Buckminster Fuller alla fine degli anni Settanta – si erge maestoso nella Palm Court, così come la rete di 24 sedie sospese di Netscape ideata da Konstantin Grcic o ancora DASH Fence by Marc Newson presso la Design & Architecture High School realizzata con un sottile telaio metallico “dinamico”.

La vivacità progettuale investe anche gli eleganti flagship store di marchi haute de gamme che scandiscono l’esclusività della corte del design: da Louis Vuitton a Perrier-Jouët, da Thom Browne a Cuyana con una particolare pop-up installation creata con i LEGO fino a Balenciaga che, in collaborazione con l’artista e designer Harry Nuriev, presenta un’opera d’arte funzionale realizzata con abiti di scarto del brand. Nasce così un divano ecocompatibile che trasla l’indumento in oggetto d’arredo, ispirato ai classici imbottiti, con una particolare attenzione alla responsabilità ambientale e all’idea di un’economia circolare a impatto zero.

L’audacia creativa di Sasha Bikoff si svela invece in una nuova esposizione in casa Versace: “South Beach Stories“, un omaggio al volume pubblicato dalla famiglia Versace nel 1993, attinge al ricco patrimonio del marchio di moda. “Simile al libro – racconta Sasha – la mostra condivide la vita di una famiglia di veri artisti che è venuta in questa città e ha avuto un impatto culturale e creativo così grande che ancora oggi è fissa nelle nostre menti e nei nostri cuori.” Per l’exhibition, l’interior designer ha ideato pezzi d’arredo ispirati ai look iconici della Maison, in scena con le diverse tipologie di abiti “catturati” nella capsule.

E se l’azienda Bulthaup presenta nel suo showroom un’interactive art installation immaginata da Luis Pons Design Lab / Gaia & Gino Collection – serie di spazi abitativi tridimensionali in cui sperimentare armonia, equilibrio e pace – il marchio Luminaire esplora il lavoro di tre influenti designer che con i loro lavori hanno influito nel mondo del design e della moda: in mostra, The Uncollected Collection di Piero Lissoni per Living Divani, le lampade Noctambule di Konstantin Grcic per Flos e il debutto americano della prima opera di design della stilista Ann Demeulemeester nel mondo della tavola.