Esportare il buon gusto

Alle aziende italiane non basta esportare in Asia la qualità dei propri prodotti, ma puntano a trasmettere passione, storia e amore per il design. Tutto ciò lo ritroverete nelle pagine del nostro numero di novembre

È di pochi giorni fa la notizia dell’accordo bilaterale siglato tra Unione Europea e Cina per
tutelare la denominazione di cento prodotti regionali europei in Cina (e altrettanti cinesi in Europa). Ancor più sorprendente se si considera che delle cento Indicazioni Geografiche Protette europee ben 26 sono italiane; l’Italia è quindi il Paese più rappresentato nella lista, seguito dalla Francia.

Questo fatto, al di là di evidenziare l’alto valore delle importazioni food dal Bel paese e quindi l’elevato apprezzamento del gusto italiano nel Far East, porta l’attenzione sul valore della qualità e dell’originalità. Un argomento con cui il comparto arredo ha dovuto da sempre fare i conti nel processo di esportazione del design, soprattutto in Cina. I prodotti Made in Italy piacciono, è innegabile, ma riuscire a raccontare contestualmente la storia e la passione che ne sono alla base, trasmetterne il valore intrinseco e farlo percepire nelle sue sfaccettature, è un’altra storia.

È una sfida, giocata sul lato più intellettuale e culturale, che accompagna l’aspetto prettamente commerciale. Sempre più in tempi recenti la sfida sembra portare risultati positivi, l’accordo UE-China ne è un valido esempio seppur in un altro settore, ma lo sono anche le esponenziali aperture di nuovi punti vendita sul territorio, che devono basarsi su partnership durature e prolifiche, e su un comune scambio valoriale. Dalle interviste condotte a big player del settore come Poliform o Porro (e che ritroverete nelle prossime pagine) arriva la conferma di una forte affidabilità dei partner in loco, che del Made in Italy diventano veri e propri testimoni in una nazione straniera. Merito certamente anche delle nuove generazioni, aperte all’internazionalità e alla conoscenza del ‘saper fare’ italiano: questo rispetto diventa la maggiore tutela.