Visionnaire, la prima Embassy

Lo spazio accoglie le ultime tre collezioni del brand: Greenery, Respiro e Anniversary. Abbiamo intervistato Leopold Cavalli, Brand Ambassador di Visionnaire, che ci ha parlato del nuovo progetto e spiegato i motivi della scelta di Hong Kong

Importante novità in casa Visionnaire. È stato inaugurata la prima Embassy a Hong Kong, situata nel Southern Island District al n.40 Shek Pai Wan Road, Tin Wan. Lo scopo del progetto è offrire ai clienti un viaggio nell’universo dell’azienda, attraverso incontri organizzati su appuntamento. Un’atmosfera intima che permette di toccare con mano le opere e la sartorialità che contraddistinguono il marchio.
Leopold Cavalli, Brand Ambassador di Visionnaire ci ha parlato del progetto.

Leopold Cavalli, Brand Ambassador di Visionnaire
Leopold Cavalli, Brand Ambassador di Visionnaire, Steve Leung Architetto e Designer

Perché Visionnaire Embassy? Quale concept ne è alla base?
L’Embassy ha l’obiettivo di offrire ai suoi clienti un’esperienza coinvolgente ed immersiva, da vivere esclusivamente a porte chiuse e su appuntamento per garantire un approccio sartoriale e il massimo della privacy.

Living Bastian, Visionnaire Embassy
Living Bastian, Visionnaire Embassy

Quali elementi connotano lo spazio e lo differenziano da un più tradizionale flagship store?
La Embassy vuole essere una vera e propria casa Visionnaire, dove il cliente o l’architetto viene invitato per un invito strettamente personale, esattamente come a casa.
Lo spazio si sviluppa su una superficie di 600 mq, distribuiti su un unico livello, dove i codici linguistici delle ultime tre collezioni di arredi, Greenery, Respiro ed Anniversary sono stati interpretati con una sapiente calibratura dei pezzi iconici del Brand: un concetto di meta-lusso che si esplica attraverso l’utilizzo di materiali preziosi, lavorazioni tecnologiche complesse ma leggere nelle geometrie e design dalle linee e proporzioni accurate, una capacità sartoriale espressa su ogni prodotto a collezione. Varcato l’ingresso i visitatori vengono accolti in un ambiente illuminato dalla luce naturale filtrata da ampie finestre, per essere condotti in un viaggio attraverso le diverse collezioni, una vera e propria casa 100% Visionnaire in cui i diversi ambienti dialogano all’unisono – dalle sale da pranzo Kerwan e Opera disegnate da Alessandro La Spada, alle zone living con le soluzioni di imbottiti Bastian, Babylon e Backstage di Mauro Lipparini, Alessandro la Spada e Fabio Bonfa’, alla zona notte Reverie ed Emotion design Roberto Lazzeroni e La Conca. Non mancano le zone wellness Kobol, arricchiti da una selezione di accessori dell’ultima capsule collection presentata al Salone del Mobile 2019 in dialogo con opere di fine art di Michele Astolfi e le illuminazioni di Marco Piva e Philippe Montels. Cuore dell’ambiente è la cucina Visionnaire Augustus, di Mazza e Spada, pura espressione della cultura dell’ospitalità italiana, qui proposta su una pianta di 70 mq, che si presta perfettamente per gli eventi e gli showcooking organizzati presso la Embassy. A confermare lo stretto legame dell’azienda con Hong Kong, il tributo a Steve Leung, una delle archistar più conosciute nel mondo asiatico, con la quale l’azienda collabora dal 2015 con l’esposizione della consolle Aurora, la dormeuse Tiway, la make up table Westsley e la bellissima cassettiera Azimut con frontale in pietra

Letto Beloved Art, Visionnaire Embassy
Letto Beloved Art, Visionnaire Embassy

Visionnaire Embassy può essere definita come una nuova frontiera del retail? Qual è la vostra strategia di distribuzione e di approccio al cliente?
E’ certamente una nuova frontiera, una prima mondiale: ritengo che nessuna azienda del mobile prima di noi abbia affrontato in estremo oriente un progetto di questa portata, uno spazio generosamente dedicato alla distribuzione. La Embassy non è un negozio, non è una showroom, non si fa retail all’interno di quello spazio. Gli arredi esposti non sono in vendita. Entrare nella Embassy permette ad ogni professionista di Hong Kong di accedere ad una appendice diretta dell’azienda, in modo privato, riservando lo spazio in via esclusiva attraverso un calendario coordinato dai magnifici Ambasciatori incaricati (all’anagrafe Savio e Susanna Pesavento) che fanno gli onori di casa e creano il supporto ponte con l’azienda. Accompagnando il cliente a scoprire l’azienda e le sue principali caratteristiche in totale filosofia “custom design”. È come se ci si trovasse nella sede di Milano, una volta dentro la Embassy si entra in contatto con l’ufficio stile della maison, con il suo ufficio tecnico, con l’ufficio commerciale, c’è diretta comunicazione, attraverso grandi schermi si interloquisce in real time con i vari operatori . È uno spazio che batte bandiera Visionnaire dove qualsiasi professionista di settore può sentirsi a casa propria ed in totale libertà di lavorare con la maison a creare splendidi progetti inediti e creativi.

Visionnaire Embassy, Hong Kong
Visionnaire Embassy, Hong Kong

Perché la scelta di Hong Kong quale prima location per questo progetto?
Abbiamo scelto Hong Kong quale hub strategico per intercettare ed ottimizzare le opportunità progettuali nel mondo APAC. L’obiettivo è di affascinare e sorprendere professionisti ed appassionati di design, attratti dalla capacità progettuale “one of a kind” che contraddistingue il brand, partner privilegiato per ideare soluzioni abitative metropolitane così come ampie dimore, per contesti soft contract e yachting.

Visionnaire Embassy, Hong Kong
Visionnaire Embassy, Hong Kong

Come siete posizionati in questa area? Avete ulteriori progetti dedicati al mercato?
L’Embassy,è posta nel Southern Island District al n.40 Shek Pai Wan Road, Tin Wan. Questa area pullula di galleria d’arte, si trova a soli 10 minuti di auto da Central, è facile da raggiungere e siamo certi che diventerà un vero e proprio “design district”, Hong Kong incredibilmente ancora non ha un quartiere dedicato al design, seppure sia la città madre di tutti i grandi progetti della Asia Pacific e non solo sia a livello residenziale che hospitality.

Potrebbero seguire ulteriori Embassy nel mondo?
Certamente sì, sull’onda di questa felice intuizione, abbiamo in mente di crearne altre sia in Europa, che negli Stati uniti che in Africa identificando le città target dove questo tipo di iniziativa ha maggiore possibilità di sviluppo.