Ogni elemento plasmato dall’architetto islandese si trasforma in un manufatto artistico immerso in un universo immaginifico: che siano spazi residenziali, luoghi dedicati al gourmand come il Red O di Los Angeles, suggestivi templi del benessere tra cui la Paz Spa del Cabo Azul Resort, hotel deluxe come il Roxbury a Hollywood, The Mayfair a Los Angeles, l’Hotel G di San Francisco, The Macau Roosvelt… In un gioco delicato di volumi che reinventano l’organicismo.

The Macau Roosevelt, Macau

La Peer Hotel, West Hollywood

Dallo studio della matematica al design. Quando è iniziata la tua passione per l’architettura?
Mi sono innamorata dell’architettura a 12 anni, mentre ero in visita a Firenze con mia madre. L’arte e l’architettura della città mi hanno talmente colpita che qualche anno dopo ho capito che l’architettura era la passione della mia vita.

Qual è stato il tuo primo progetto?
Dopo essermi laureata alla SCI-Arc, ho lavorato al Getty Center Museum per Richard Meier & Partners, mentre il mio primo progetto firmato con il nome della mia azienda è stato il ristorante RED O, a Los Angeles.

Quali sono i tuoi architetti preferiti?
Zaha Hadid, Santiago Calatrava, Herzog & De Meuron, Renzo Piano e Frank Gehry.

L’aspetto più importante nel tuo processo creativo è…?
Trovare il modo di rispondere all’ambiente e all’area che circonda il progetto, riprendendo sempre l’integrazione della bellezza organica. Credo ciecamente nei primi concept che mi vengono in mente quando arrivo sul posto.

Come definiresti la tua visione del design nel settore hospitality?
Nei miei progetti alberghieri mi interessa creare esperienze di evasione lussuose. Voglio che gli ospiti sentano le consistenze, il flusso e il movimento delle forme interne degli hotel. Voglio che gli spazi trasmettano una sensazione bella quanto la loro estetica, e che ospiti e personale si sentano travolti sotto ogni punto di vista. Tendo a pensare fuori dal coro, mi piace usare materiali naturali unici che entrano maggiormente in contatto con la natura, quindi l’aspetto sul quale mi focalizzo principalmente nei progetti di ospitalità è combinare la progettazione degli spazi al comfort, con qualche tocco speciale “qua e là”.

Cuff Chair 02

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