La vocazione internazionale di Ceramiche Piemme

Da Maranello a New York, passando da Londra: queste sono solo le ultime tappe di un grande progetto che sta portando con successo Ceramiche Piemme nei mercati global più ricchi e ricettivi

Davide Colli, che di Piemme è il COO, l’ha voluto fortemente. L’incontro a Londra, durante la settimana di Clerkenwell, non in una location qualsiasi, ma negli uffici di Benoy e con un invidiabile parterre di relatori, è il segno tangibile non solo della volontà di internazionalizzare il marchio Ceramiche Piemme, ma di trasformarlo in un brand vero e proprio delle superfici e del decoro, con una propria riconoscibilità sia nel mondo residenziale che in quello contract.

Andy Piepenstock, Design Director di Benoy
Andy Piepenstock, Design Director di Benoy

La conferenza londinese ha visto la presenza di Andy Piepenstock (Design Director di Benoy e già in collaborazione con Davide Colli fin dalla sua lunga esperienza con Dalziel & Pow e portatore di quell’anima di interior che forse a Benoy ancora mancava), la columnist di design del New York Times Alice Rawsthorn e Cristina Morozzi, che non necessita certo di presentazioni.

Da sinistra, Davide Colli, COO di Ceramiche Piemme; Alice Rawsthorn, New York Times; Andy Piepenstock, Design Director di Benoy
Da sinistra, Davide Colli, COO di Ceramiche Piemme; Alice Rawsthorn, New York Times; Andy Piepenstock, Design Director di Benoy

60 minuti per raccontare una strategia, sentirla sostenuta dal mondo dell’architettura e dell’interior e confermata da Alice Rawsthorn e Cristina Morozzi.
Quasi in sovrapposizione temporale con Clerkenwell, a New York era di scena la kermesse di NYCxDesign e anche qui le soddisfazioni per Piemme non hanno tardato ad arrivare: la collezione Shades firmata da Gordon Guillaumier ha vinto il premio quale “Best Hard Flooring Product” sul palcoscenico del NYCxDesign Award.

Nella ricetta di Ceramiche Piemme pare proprio non manchi nulla: prodotto, distribuzione, sostenibilità, alleanze ed energia. Il tutto offerto con naturalezza e molta semplicità, probabilmente perché “Design is an attitude” – proprio come si intitola il libro di Alice Rowsthorn – e l’azienda di Maranello attitudine e vocazione le sta dimostrando sul campo.