L’Europa al centro del progettare che cambia

Un anno fa, in occasione del Book di marzo, scrivevamo dell’avanzare dell’Africa come continente dalla cultura emergente e della inesauribile energia dell’area Asia Pacific (Cina in primis): oggi siamo a fare (metaforicamente) i conti con la rivincita dell’Europa, che ha scritto una pagina importante nel mondo della progettazione creando concept e configurazioni ibride: dal workplace, all’ospitalità al residenziale. E ritorno.

Il mondo del lavoro – che occupa una quota di tempo ben superiore a quella normalmente dedicata al privato – si alleggerisce, i muri spariscono, le pareti si muovono, l’arredo si colora, gli spazi si condividono: tutto questo sta condizionando il lavorare, e anche il vivere e il progettare.

L’eccesso di tecnologia, di connessione e di input incontra nuove generazioni (paradossalmente proprio i nativi digitali) che sanno come filtrare e selezionare le informazioni e hanno un approccio meno individualista: questo nuovo modo di essere aveva evidentemente bisogno di spazi adeguati, meno formali, più sociali, a volte contemplativi e spirituali.

Il grande lusso sarà sempre più grande (vedere il Bvlgari di Pechino), ma anche e soprattutto particolare (ammirate il Retreat Blue Lagoon o l’Amanyangyun), l’attenzione deve essere posta anche sul fenomeno WeWork e sull’avanzare del modello Room Mate che prima di tutti ha indicato la nuova direzione. Come sempre gli esperti di ColorWorks® avevano previsto già tutto o quasi nelle prime due Color Stories saprete cosa ci aspetta nel 2020.

Buona lettura, visione e lasciatevi sedurre.