Il lato business di Dubai

Dagli investimenti in proprio all’imprimatur ricevuto dai grandi player di Dubai: servizi, diversificazione e qualità sono state le chiavi vincenti della curva che descrive il successo di H&H, investor e developer a 360° di Dubai raccontato dal sales & marketing director Matteo Bernocchi

Cosa è cambiato nel vostro lavoro in questi 10 anni?
H&H Investment & Development, la nostra casa madre, ha acquisito in questi anni uno status di esperto del settore ad ampio spettro, ha ampliato le proprie linee di business, all’arrivo del procurement si è aggiunta un’attività di sales con la conseguente rappresentanza di alcuni brand – italiani soprattutto – che sono stati scelti rispettando l’alto livello dei progetti che H&H segue e che sono sempre da 5 stelle. A queste attività è stata implementato il servizio di Facility Management per la gestione post consegna. La crescita di H&H è stata veramente importante.

Bathroom with view at the Four Seasons Resort Dubai at Jumeirah Beach
Bathroom with view at the Four Seasons Resort Dubai at Jumeirah Beach

E quindi non lavorate solo per le vostre proprietà…
Il livello di qualità raggiunto da H&H nello sviluppo dei propri asset – su tutti i due Four Seasons di Dubai – ha portato altri player del settore, come per esempio Jumeirah Group, a assegnare il development management della fase 3 dello sviluppo del loro hotel Al Naseem.

A cross-section of the Parlour restaurant
A cross-section of the Parlour restaurant

Come gestite il rapporto con i progettisti?
Il rapporto è sempre di interscambio molto fitto. Occorre tenere ben presente che ci sono pochissimi designer internazionali che hanno una conoscenza approfondita del mercato di Dubai, hanno abitudini legate alla progettazione in Europa e in Usa e magari tendono a forzare il developer ad andare, per usare una metafora, un po’ oltre le regole del gioco. Qui a Dubai e soprattutto in H&H i paletti sono chiari e i progettisti sono portati ad ascoltare lo sviluppatore che conosce il mercato e a seguirlo.

Dal 2007 al D3, come si presenta il business di Dubai oggi?
10 anni fa era forse più facile lavorare, ma era tutto molto meno organizzato e l’approccio – anche da parte dei developer – era un po’ amatoriale, tutti si affacciavano a un mercato che in quel periodo aveva soldi e spazio, ma mancava un po’ di professionalità e di conoscenza dello specifico. 10 anni fa Dubai attraversò una crisi economica importante dovuta alla bolla immobiliare da cui è uscita molto bene, con la giusta flessibilità, ridefinendo intelligentemente la destinazione d’uso della città. Prima del 2007 l’obiettivo era quello di promuove Dubai come una meta leisure, oggi è il principale hub finanziario del Middle East e attrae capitali dall’estero. L’hospitality ha corretto il tiro creando molte strutture business, sono state create delle free zones per incoraggiare le aziende ad aprire uffici a Dubai. E il D3 è l’esempio della flessibilità: nata come infrastruttura per accogliere ai piani superiori i progettisti e a piano terra i brand del fashion e del F&B, da qualche anno ha cambiato strategia e oggi il D3 accoglie mondo del design, perfettamente integrato con il contesto.

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Brasserie

Come funziona il lato sales di H&H?
Le aziende che abbiamo in scuderia sono circa una ventina, complementari tra di loro e tutte di qualità. Per citarne solo alcune con noi lavorano Melogranoblu, Gtv, Agape, e Emmemobili e poi abbiamo due importanti joint venture, una con Flos e l’altra con la divisione contract di B&B Italia.

Four Seasons, Difc, Dubai
Four Seasons, Difc, Dubai

Progetti in arrivo?
Dal punto di vista del development stiamo lavorando su due torri residenziali, sul nostro nuovo haedquarter di gruppo che includerà una torre 40 piani con spazi residenziali di alto livello firmati da studi di interior internazionali e sulle Four Seasons Residences che sorgeranno al Creek. Sul fronte del sales e di procurement abbiamo appena consegnato l’Address Downtown, la Skyview Tower e probabilmente a fine anno aprirà il Mandarin Oriental.