Mosca e Milano sempre più vicine

Il rinnovato layout espositivo e molto altro hanno dato una marcia in più al Salone del Mobile.Milano Moscow, che quest’anno compie 14 anni

Le prospettive erano parse positive fin da aprile, quando al Salone di Milano si era registrata la presenza di quasi 16.000 operatori provenienti dalla Russia, segno reale di un interesse concreto che origina da un’economia in netta crescita che – come ha sottolineato IFDM nel suo articolo dedicato – è la conseguenza sì della potente macchina dei Mondiali FIFA, ma che trova le sue radici soprattutto in una serie di favorevoli congiunture macroeconomiche.

Entrare a iSaloni di Mosca quest’anno è stato un po’ come ritrovarsi alla manifestazione milanese: i colori innanzitutto, il rosso e il bianco rappresentano il file rouge dell’impianto espositivo e richiamano fortemente il Salone, la Red Lounge che ha portato con sé il set (in forma ovviamente ridotta) di Milano e la spettacolare arena che ha accolto tutti i momenti di official networking dell’evento e anche le Master Classes.
Queste ultime hanno fatto registrare il tutto esaurito: Olga Kosyreva, Ferruccio Laviani e Fabio Novembre hanno faticato a rispettare i tempi a loro disposizione, tante erano gli argomenti trattati e numerose le domande di un pubblico attento e – a detta degli stessi relatori – assai preparato.

© Salone del Mobile.Milano Moscow
Red lounge, Fabio Novembre, © Salone del Mobile.Milano Moscow
 width=
Red lounge, Ferruccio Laviani, © Salone del Mobile.Milano Moscow

Mosca (su ifdm.design un ampio articolo sulla città) è una città trasformata, più moderna, luminosa e illuminata, dove il design trova sempre più spazio, dove le persone si aprono volentieri a stili di vita e abitativi che fino allo scorso anno sembravano lontani.
E il Salone di Mosca ha raccolto questo cambiamento, entrando in una scia positiva creata da un motore messo in moto dalle scelte fatte dagli organizzatori già lo scorso anno e che ora può accelerare, anzi, deve accelerare.
In tutto questo fermento sui gusti russi che cambiano una nota lo merita il mobile classico, settore che se è vero aver subito (in generale passivamente) crisi e svalutazioni varie, è rimasto il comparto che ancora mette la firma sulle realizzazioni più ricche, ma che – purtroppo – quasi sempre non possono essere mostrate perché coperte da rigorose privacy.

Certo, come hanno detto gli operatori più preparati del Classico, la torta da spartirsi è più piccola, ma le aziende che si possono candidare a una fetta sono sempre meno. Infatti, alcune di loro, pur in un mercato più ristretto, aumentano considerevolmente i fatturati.
Identità, strategia e valore del proprio prodotto: queste le tre armi che il settore del mobile classico non deve mai dimenticare per costruire (o ricostruire) un mercato che ha ancora voglia di investire nella bellezza del mobile in stile.

E a proposito di bellezza, ecco quello che Fabio Novembre ha dichiarato a IFDM “La Russia, e Mosca in particolare, è paese dove la bellezza trionfa sovrana e l’Italia che è stata ed è l’alchimista della bellezza si innesca perfettamente in questo contesto. Un incastro perfetto, una complementarietà assoluta. W la Russia, W l’Italia”.
Prossima tappa d iSaloni a Shanghai, dalla Russia a quella Cina che oggi sembra la Russia che tutti volevano di 12 anni fa. Che l’esperienza insegni.