Nuove generazioni, antiche tradizioni

SaloneSatellite Mosca: l'opportunità per far conoscere al mercato internazionale i giovani talenti provenienti dalla Russia e dalle Repubbliche ex-sovietiche 

Provengono tutti dalla Russia e dalle Repubbliche ex-sovietiche i numerosi giovani under 35 protagonisti esclusivi della nuova edizione del SaloneSatellite. Parte integrante della kermesse del Salone del Mobile.Milano Moscow fin dalla sua prima edizione, nel 2005, il palcoscenico per eccellenza dei designer emergenti rinnova anche quest’anno la sua ricca proposta all’insegna dell’innovazione sperimentale e della più ampia creatività, che attinge in primis dall’altrettanto ricco e radicato héritage culturale della terra d’origine dei talentuosi partecipanti. Sono le tecniche di lavorazione, i materiali, le tradizioni a plasmare e fungere da ispirazione per elementi di arredo che non mancano di estrema funzionalità.

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Alexandra Gromchenko, Chiller Chair

 Alexandra Gromchenko
«Sono una giovane product designer completamente del tutto appassionata del mio lavoro: negli ultimi due anni mi sono dedicata alla progettazione della sedia a dondolo del 21esimo secolo. Pensiamo a quante ore al giorno trascorriamo seduti; la carenza di movimento genera però problemi ai nostri muscoli, stress e dolore. E se invece, mentre siamo seduti, ottenessimo benefici per il nostro corpo? Ho quindi studiato due soluzioni che possono aiutare a far rilassare le persone e rafforzarne i muscoli. Da questa riflessione nasce la Chiller Chair».

Andrey Budko
Andrey Budko

Andrey Budko
«Il prodotto che presento è un tappeto, realizzato in feltro con una macchina da ricamo. Le tre varianti del modello evidenziano parti differenti del decoro attraverso differenti colori (magenta, giallo e blu). Materiale e tecniche provengono dalla tradizione russa, a creare un tributo ai ricordi d’infanzia di coloro che sono nati tra gli anni ’70 e ’80. Il tappeto era infatti l’elemento d’interior più comune nelle abitazioni sovietiche e la maggior parte dei ricordi dei bambini contiene un tappeto come area giochi immaginaria, dove tra le linee e decori si creavano storie e sogni. Credo che proprio nel prossimo futuro il design debba focalizzarsi sul rivolvere le contraddizioni tra nuove tecnologie e tradizioni passate».

Ekaterina Vagurina, Cheese Wheels Light
Ekaterina Vagurina, Cheese Wheels Light

Ekaterina Vagurina
«Semplicità e funzionalità sono essenziali quando lavoro su un progetto. Cerco di seguire ‘i dieci principi del buon design’ di Dieter Rams: il buon design è innovativo, rende un prodotto utile, è estetico, onesto… Così nel progetto che espongo al Salone Satellite, Cheese Wheels Light: è il progetto di una lampada che richiama le forme tonde del formaggio olandese, con una cover soft-touch e luce LED. Ho preso ispirazione da un vecchio quadro di natura morta della collezione principale del Rijksmuseum di Amsterdam. Ho pensato sarebbe stato divertente modellare una lampada all’interno di questo elemento culinario che si illumina, ma al contempo può essere considerata una replica alle sanzioni imposte alla Russia che hanno vietato alcuni dei nostri cibi preferiti».

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Emil Galeev, Flora

Emil Galeev
«Flora è una lampada che riflette la mia visione di armonia tra la natura e la tecnologia. Il legno caldo e il freddo dell’acciaio si incontrano per formare un’unica geometria. La loro connessione sembra fragile, ma non lo è: i materiali fluiscono l’uno nell’altro. Un taglio di una lastra di compensato mostra gli anelli di accrescimento degli alberi sul corpo della lampada, mentre una luce soft trasmette comfort all’ambiente circostante. Nel design credo sia necessario creare una sinergia tra il vivere, l’elemento naturale, la tecnologia e i moderni materiali. Nella progettazione aderisco quindi a un moderato minimalismo e a una dipendenza geometrica».

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Ivan Basov, Flower

Ivan Basov
«Pensando alla mia proposta per il Salone Satellite, volevo trovare una forma di origine naturale che fosse allo stesso tempo un elemento autonomo e funzionasse bene in composizione. Questo obiettivo è stato raggiunto con i coffee table Flower. Il design è infatti per me un tentativo, un esperimento per trovare la perfetta combinazione tra forma, ergonomia e materiali. Nella progettazione credo che l’attenzione debba essere primariamente rivolta a creare emozioni, sentimenti e sensazioni; un aspetto che non penso cambierà nel prossimo futuro».

Mayna Studio, Towers
Mayna Studio, Towers

Mayna Studio
«Alla kermesse esponiamo tre lampade da terra in metallo tratte dalla collezione Towers. Con esse intendiamo condividere l’idea di trasferire l’oggetto architetturale nell’interior, creando un gioco di scale e significati. Tutte le lampade sono dotate di un kit di costruzione che permette di creare la propria torre da sé e nella propria casa. Il nostro obiettivo nel design è ‘semplicità + esaltazione’; è importante per noi esprimere questo concept attraverso oggetti che forniscono un significato ulteriore. Inoltre, nelle prime fasi del progetto, cerchiamo di bilanciare estetica, tecnologia e comodità».

Odin Geniy, TreeCrown
Odin Geniy, TreeCrown

Odin Geniy
«Progettiamo i nostri prodotti in modo tale che sia minimizzato l’uso dei materiali e contemporaneamente la bellezza del materiale stesso venga enfatizzata. La salvaguardia dell’ambiente è la nostra priorità! Crediamo infatti che gli elementi fondamentali del nostro lavoro siano l’artisticità e la responsabilità: così si possono creare sculture che inscenano la funzione di un pezzo d’arredo. Abbiamo quindi deciso di portare al SaloneSatellite TreeCrown, una scaffalatura in legno massiccio dal design ingegnoso e che crea un’aura di naturalità. Amiamo il carattere scultoreo e architetturale delle nostre opere!».

Taras Zheltyshev, Limphochair
Taras Zheltyshev, Limphochair

Taras Zheltyshev
«All’interno della cornice del SaloneSatellite rappresento la sola soft chair Limphochair, un oggetto artistico di interior che non può lasciare indifferenti. La sfida maggiore è stata studiare il design del prodotto dall’aspetto piacevole e accattivante. L’ispirazione alla base è tratta dalla cellula dei linfociti del sistema immunitario umano. Non volevo creare una seduta con ogni sorta di meccanismo o eccessivamente confortevole; ho invece deciso di cambiare approccio: l’obiettivo per me è stato non semplicemente creare un elemento d’arredo, bensì un’immagine ribelle. L’immagine è arte. Dopotutto l’arte ha un’ampia condivisione di funzionalità e praticità nella vita di una persona».