St. George, il salotto di Helsinki

Situato in un monumento classificato, l’hotel St. George definisce il lusso una questione di dettagli e momenti nati dalla commistione tra arte, design, cultura, gastronomia e benessere. La direttrice creativa Mirkku Kullberg rivela gli obiettivi del “secondo capitolo” del cinque stelle finlandese e spiega l’idea di creare un distacco sofisticato tra interno ed esterno

Quali designer hanno allestito gli spazi e scelto gli arredi?
Il processo di progettazione dell’Hotel St. George è frutto della collaborazione tra il team creativo interno e vari partner esterni.
A maggio del 2017 mi è stato chiesto di assumere il ruolo di Direttore Creativo del progetto e durante l’estate abbiamo sostanzialmente ripensato il concept. L’idea era quella di scuotere i codici espressivi e il mondo del lusso. Oggi il lusso non è più fatto di interni classici, basati su un approccio tradizionale allo spazio. All’Hotel St. George, il lusso è una questione di dettagli e momenti nati dalla commistione tra arte, design, cultura, gastronomia e benessere. Il nostro motto è: “Moments are More”. E vale per ogni singolo momento.
Sono convinta che il vero lusso sia autentico e legato alla cultura da un filo di qualità e passione. Il vero lusso è silenzio, solitudine, senso di protezione. È quell’essenzialità pura che le nostre vite frenetiche e sovraccariche ci spingono a cercare e desiderare.
Il team creativo ha collaborato con lo studio di architettura Carola Rytsölä, che ha sede a Helsinki. Dal punto di vista operativo, abbiamo potuto contare sulla stretta collaborazione con Arkval Taide, un altro studio di architettura della capitale.
Carola Rytsölä si è concentrata sulla pianificazione spaziale, le soluzioni tecniche e gli arredi fissi. La sua squadra ha lavorato fianco a fianco con quella interna dell’Hotel St. George per raggiungere una perfetta sinergia tra architettura, design e arte.
Opere, mobili, tappeti, libri e oggetti sono stati progettati uno ad uno per ciascuna delle 153 camere e per tutte le aree pubbliche: giardino d’inverno, hall, ristoranti e spa.

St.George, Helsinki
St.George, Helsinki

Come si inserisce questo hotel nel contesto della città di Helsinki?
Fin dall’inizio ci siamo proposti di fare del St. George un hotel di Helsinki, in grado di comprendere la città e di creare un nesso con la cultura e la natura in cui è immerso. Riteniamo che la città sia parte integrante dell’esperienza dell’hotel e che debba instaurarsi un dialogo autentico e spontaneo tra i due. Designer di fama internazionale come Klaus Haapaniemi e brand scandinavi sono stati accostati con grande attenzione ai maestri e ai grandi classici europei. Abbiamo voluto ricreare un’atmosfera cosmopolita che ricalca lo spirito di Helsinki.

La sede dell’hotel è un edificio storico: quali modifiche ha subìto la struttura?
La proprietà in effetti rappresentava una grande sfida. Essendo un monumento classificato, ha richiesto un iter di progettazione molto elaborato. In una prima fase abbiamo coinvolto lo studio Arkval Taide, che ha una vasta esperienza nel campo dell’architettura locale e dei monumenti classificati di questo tipo. Grazie al loro intervento, il progetto è stato attuato nel pieno rispetto della proprietà, senza trascurare d’altro lato tutte le esigenze di un hotel provvisto di spa, ristoranti e stanze collegati a infrastrutture operative.

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Che cosa prevede il “secondo capitolo” dell’Hotel St. George?
Credo che Helsinki abbia trovato il suo nuovo salotto. L’affluenza di visitatori in città è sempre più copiosa e per l’Hotel St. George questa è una preziosa occasione per raccontare la storia dell’edificio, la sua storia, e la passione che abbiamo messo nel nostro progetto.
Le cinque stelle sono molto più di quanto pensiamo: i grand hotel dovrebbe essere luoghi raccolti e personali. È tempo di rinascimento anche per la bellezza. Etica ed estetica dovrebbero diventare parte integrante della progettazione dei nuovi alberghi.

Oltre a ospitare opere d’arte, l’hotel organizzerà eventi culturali al suo interno?
Il St. George vuole essere (e sarà) il salotto di Helsinki. La sala lettura della Bakery è una location perfetta per piccoli incontri, letture in pubblico e serate di poesia. Il giardino d’inverno è attrezzato per accogliere cineforum, conferenze sull’arte e meeting.
All’inizio della fase di concept abbiamo ipotizzato un programma e l’hotel ha già in serbo attività rivolte sia agli ospiti che ai concittadini.

Come avete fatto a conciliare l’architettura storica della facciata con gli interni contemporanei?
La facciata dell’Hotel St.George è un bene tutelato. Volevamo creare un distacco sofisticato tra interno ed esterno. Ritengo che progettare dei finti interni classici sarebbe stata una mancanza di rispetto nei confronti degli ospiti e della proprietà. Come dicevo, una buona estetica deve saper coniugare interpretazioni classiche e contemporanee. Tutto dipende dalla qualità della progettazione e della lavorazione. Adoro gli alberghi di una volta, con le loro decorazioni e strutture originali, e credo che la tecnica perfetta sia far incontrare vecchio e nuovo in un’armonia di tonalità.

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Gli arredi della struttura sono realizzati da aziende locali o internazionali? Quali?
Gli arredi fissi sono stati prodotti in tandem con falegnamerie finlandesi ed estoni, piccoli fornitori che hanno veramente messo l’anima nel progetto. Il team di Carola Rytsölä e Minna Laine dell’Hotel St George ha collaborato con loro fino agli ultimi giorni prima dell’apertura. Le stanze sono talmente diverse tra loro che abbiamo voluto dare spazio a tante soluzioni personali. Le proprietà d’epoca sono una sfida, ma anche un’ispirazione.

Quali sono i vantaggi di far parte del gruppo “Design Hotels”? Che cosa significa?Design Hotels è un partner straordinario, che può contare su persone con background professionali diversi, animate da una forte passione e da un profondo interesse per l’arte, la cultura e il design. Pensano fuori dagli schemi e hanno un approccio curioso. Sono estremamente motivati e il team PR e Comunicazioni è incredibile. Avevo già collaborato con loro in occasione di alcuni progetti con Artek ed è stato un sogno ripetere l’esperienza.
Il reparto Vendite e RM ci ha assistiti fino alla fine del processo, gestendo i ritardi nei programmi di inaugurazione e mantenendo sempre alti il morale e le aspettative.

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