Quattro stelle senza nuvole

In soli tre anni, Olivier Devys, fondatore e presidente della giovane catena Okko hotels, ha aperto ben 8 strutture, tutte in Francia, e 3 sono già pianificate per il 2019. Quella di Strasburgo è la tappa più recente, componente fondamentale del progetto di sviluppo del distretto Presqu’île Malraux, area industriale dismessa oggetto del multiprogramma immobiliare supervisionato dal gruppo di investimento Icade.
Un progetto eccezionale, per volumetria e architettura, il cui concorso è stato vinto da Anne Demians, e che oltre a Okko Hotel prevede la Cité de la Musique et de la Danse, una biblioteca multimediale, uno shopping centre e un cinema complex.

Il contesto è decisamente congeniale a Olivier Devys, che è un treno nel perseguire innovazione e autenticità con punti saldi sui quali ha fondato il suo, per ora, piccolo impero, che sono modernità, generosità, convivialià, serenità. “L’hotel più accogliente e piacevole al miglior prezzo, in ogni città”. Questo il suo irremovibile obiettivo nel garantire al cliente plus senza brutte sorprese. Il costo del soggiorno, infatti, comprende cibo e bevande, Wi-Fi, Tv on-demand, chiamate telefoniche, una macchina Nespresso e una bottiglia di Evian in ognuna delle 120 camere. Naturalmente sono incluse le 8 in categoria premium.

Lo Studio Norguet Design ha saputo incarnare appieno questa filosofia nella realizzazione di un progetto di interni che mira all’esperienza del cliente per tutta la catena Okko.

 width=

“Quando Olivier mi ha chiesto di accompagnarlo nella creazione di un nuovo concetto di hotel, in realtà non c’è stato alcun brief – racconta Patrick Norguet –, la nascita di Okko è stata una storia di fiducia reciproca. Ho iniziato a concepire un universo, disegnare una storia di ospitalità, pensare un’immagine grafica… effetti nati anche dalle esperienze vissute sulla mia pelle, attraverso i miei viaggi e il tempo passato negli hotel del mondo. La decorazione non mi interessa, è il servizio a fare la qualità di un albergo, prima ancora del design. Sono luoghi di affezione, complicati e intimi, luoghi di scambio, incontro e convivialità. Per questo, ho voluto semplificare certe funzioni, ripensare interamente gli spazi per conferire una certa singolarità che rinforzasse la nozione di viaggio”.

 width=

 width=Di fatto, cuore pulsante dell’intera struttura è il Club: un’area di 350 mq nata dall’intuizione di Norguet, e dove il progettista ha letteralmente materializzato il concetto attraverso scelte di stile e pezzi d’arredo precisi. “L’ho disegnato come uno spazio familiare e di condivisione, proprio come essere a casa – sottolinea. Il risultato è un ambiente conviviale e rilassante, aperto 24 h su 24, suddiviso spazialmente in corner, dove potere anche lavorare e godere di molti benefit all inclusive. Qui danno un forte contributo le sedute Vic e Fox, firmate da Pedrali, scelte e disegnate dal progettista, che uniscono alla componente estetica quella funzionale ed emotiva.

 width=

“Gli Okko Hotel hanno una forte identità – specifica Monica Pedrali, Amministratore Delegato, Direttore Commerciale e Marketing dell’azienda – Crediamo che il carattere e l’armonia delle forme dei nostri prodotti contribuiscano fortemente al progetto. Ciascuno di noi, in hotel, vorrebbe sentirsi come a casa, in uno spazio accogliente e familiare. Vic e Fox richiamano colori e materiali degli spazi domestici. È fondamentale per noi che i nostri pezzi riescano a valorizzare la quotidianità, siano in grado di portare beneficio alle persone e bellezza agli ambienti. La filosofia di Pedrali rispecchia quella di Devys, ci piace infatti pensare ai nostri prodotti come generosi, conviviali, in grado di infondere serenità in chi ne fruisce”.
Nel Club, danno il loro contributo ‘benefico’ anche pezzi come le lampade di Foscarini, le sedute Tacchini, le comode poltrone Kalm di Artifort, accessori Muuto.

 width=

 width=

Le camere sono state pensate, invece, in una logica di ottimizzazione di spazi e comfort con un’attenzione al fattore ‘sorpresa’, nelle forme architetturali e nei materiali, come le pareti del bagno rivestite in ceramica di ultima generazione che proseguono in stanza, un’idea che ha scaturito la collezione Slimteck disegnata da Norguet per Lea Ceramiche, alla quale si accosta in sintonia la seduta con motivo a rete Kobi di Alias. “È l’evoluzione della nostra epoca a suggerire nuove fruizioni”, sottolinea il progettista. Donque, bonne séjour!.

 width=

 width=

 width=