Convento di Santo Domingo, architettura radicata nel tempo

Rispetto per l’esistente, studio della luce e attenzione all’uso dei materiali sono gli aspetti che evidenziano la sensibilità del lavoro di Elisa Valero Rames, nella progettazione di una sala espositiva, presso il Convento di Santo Domingo, a Huéscar, piccolo comune dell’Andalusia

“Ho scelto un’architettura che agisce in silenzio, serenamente, senza attirare l’attenzione su di sé.” Queste le parole di Elisa Valero Rames, architetto e professore presso l’Università di Granada, dove si trova anche il suo piccolo studio, il cui progetto è diventato una sorta di manifesto di architettura.

 width= width=Parlando della sua attività sottolinea l’importanza ‘dell’economia di risorse espressive’. Nessun gesto nei suoi progetti e nei suoi disegni può apparire inutile o superfluo. Tutto è pensato nel pieno rispetto del luogo e del tempo.

In questo caso il lavoro si basa su un progetto sviluppato inizialmente da Antonio Jiménez Torrecillas (architetto di Granada scomparso nel 2015) che ha sempre lavorato sul rapporto tra l’esistente e il nuovo, come nel caso di questo convento, costruito nel 1547, a tre anni dall’arrivo dei Domenicani, e dichiarato Bene di interesse culturale nel 1980. Il complesso originario era stato pensato secondo gli esempi di allora, per questa categoria di edifici religiosi: un organismo quadrangolare, con quattro ali che racchiudono un chiostro centrale e una chiesa collegata lateralmente. Dell’intera struttura ne è stata costruita solo una parte.

L’intervento per la creazione della sala espositiva di 167 mq è stato realizzato in una delle ali originali, dove il tetto è composto da travi e pannelli di legno e dove la struttura è stata rinforzata per essere usata come deposito di grano. Il progetto rispetta completamente l’esistente e cerca di recuperare spazio per creare una sala a basso costo.

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È stata introdotta una nuova scala che conduce al piano superiore, tramite pedate in lastre metalliche forate e tagli di luce studiati ad hoc. In un’ala è stata introdotta una superficie ondulata sul soffitto che presenta un buon riscontro acustico.

 width= width=Come sua consuetudine, Elisa Valero Rames (autrice dei libri La materia intangible. Reflexiones sobre la luz en el proyecto de arquitectura e Diccionario de la Luz) pone grande attenzione alla luce che considera elemento modellatore dello spazio e protagonista del progetto. In questo caso, la luce dalle finestre passa attraverso lastre di alabastro, illuminando l’interno già candido con un effetto quasi sacrale.

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Photo credit © Antonio Luis Martínez